Il Cielo di Matteo

LETTERA AL DIRETTORE

Voglio cercare in poche righe di raccontare la mia storia e il mio progetto. Sono il papà di Matteo Trento, morto il 23 dicembre del 2017 dopo 457 giorni di ospedali. Matteo è un ragazzo che ho cresciuto da solo da quando aveva 14 anni. Ha conseguito il diploma dei 5 anni all’Alberghiero; aveva una vera e propria dedizione per il suo lavoro, che lo ha portato a fare sacrifici ma arrivare anche a 24 anni a essere chef in un ristorante di Champoluc. Il 22 settembre del 2016, Matteo doveva cominciare uno dei suoi ultimi servizi prima del mese di riposo tra una stagione e l’altra; l’ho sentito alle ore 15 e stava bene, ma alle 16 mi ha chiamato il Pronto Soccorso di Aosta comunicandomi che Matteo era arrivato in elisoccorso in coma per una emorragia celebrale.

Uno dei sogni di mio figlio era riuscire un giorno ad aprire un ristorante suo, e fare sempre qualcosa per i bambini e per i ragazzi disabili per non lasciarli soli. Aveva anche la passione per gli animali, per questo a casa nostra c’erano caprette, asinelli, pony…

Dopo la sua morte ho pensato tantissimo a cosa fare in memoria di mio figlio, ancor di più dopo i tantissimi giorni passati con lui prima ad Aosta e poi ad Alessandria, dove ho visto tantissima gente come lui passare davvero tantissimi giorni tra 4 mura degli ospedali, vedendo solo il mondo da una finestra e piano piano distaccarsi sempre di più dal mondo esterno e dalle bellezze della natura.

Un giorno, una signora che aveva il marito in ospedale quando c’era Matteo mi ha chiamato chiedendomi di andare a trovare il suo bimbo che era stato operato a una gamba e di fargli vedere col pc le fotografie e i filmati dei miei animali. Sono andato, e oltre a questo bambino ho visto in ospedale altri due bimbi che erano in camerette vicino. Mi hanno abbracciato e mi han detto “Vero che torni?”. Mi si è aperto un mondo e mi sono detto: perché non porto un sorriso ai bimbi ricoverati o che non stanno bene? Così chiedevo ai genitori e di volta in volta andavo dove me lo permettevano e c’erano sempre 5 o 6 bambini pronti ad ascoltare storie e vedere le immagini degli animali.

Un giorno un Primario mi ha detto che avrei dovuto formare un gruppetto di persone del mio paese che mi sostenevano per propormi e avere le porte un po’ più aperte, così ho pensato ad un gruppo Facebook, però ho voluto fondarlo con basi solide, con veterinari di alto livello, etologo, fattorie didattiche e allevatori che conoscevo di persona che mi potevano dare foto dei loro animali che potevo pubblicare e fare vedere ai bambini. Tutte le fotografie e i filmati non sono prese dal web ma da allevatori che conosco; chi commenta le fotografie può interagire con l’allevatore e avere risposte alle sue domande, insomma una cosa che ha un’anima. Dal 29 aprile del 2019 a oggi i membri sono 9800, con anche tante persone sfortunate che hanno perso i figli o che hanno problemi di salute. Nel gruppo non devono esserci polemiche o litigi o parole non adatte a bambini o persone che devono trovare un po’ di serenità.

Strada ne è stata fatta tanta, siamo andati in strutture per disabili, case famiglia e altre strutture per fare vedere fotografie, filmati dei nostri animali e dove si poteva con persone abilitate portare anche animali. Dopo le richieste ricevute abbiamo deciso di aprire un’associazione per essere riconosciuti anche dalle istituzioni. Il gruppo si chiama Bambini e passione per animali “Il cielo di Matteo”, l’Associazione di Promozione Sociale no profit  si chiama “Il cielo di Matteo”, nata a fine novembre scorso. Tutto questo in memoria di mio figlio, per portare almeno avanti i suoi desideri. Abbiamo anche un sito internet http://www.ilcielodimatteo.it, stiamo creando cose belle da portare nelle strutture oltre che foto e filmati portare anche dal vero l’ecosistema , il formicaio e il box per l’evoluzione della farfalla.

Franco Trento

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