Il 7 giugno via alle prevendite per “Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto!”

Ad Asti dal 24 giugno al 1° luglio un ricco cartellone di spettacoli

Lunedì 7 giugno partono le prevendite per “Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto!”, rassegna organizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, con i recuperi degli spettacoli delle stagioni della rete Patric (Teatro Alfieri, Spazio Kor, Teatro di Dioniso e Mon Circo).

 

Dal 24 giugno al 1 luglio (con due appuntamenti “extra” il 12 e 20 luglio) un ricco cartellone condiviso permetterà di godere di molti degli spettacoli che a causa della pandemia non sono andati in scena nell’ultimo anno.

La rassegna “Edizione Straordinaria” è organizzata dal Comune di Asti in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo, Associazione Craft, Teatro degli Acerbi, Parole d’Artista, Mon Circo e Concentrica, e con il sostegno di Fondazione CRT, Regione Piemonte e Fondazione CrAsti, con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Progetto PATRIC.

Patric è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

 

Ad aprire la rassegna giovedì 24 giugno, dalle 19 alle 22 allo Spazio Kor “Grand Mother”, una speciale performance che andrà goduta in piccoli gruppi su prenotazione. Concept, ideazione e scultura Vincenzo Schino, cura drammaturgica e spaziale Marta Bichisao e Ivan Schiavone, sound design Federico Ortica, produzione Opera Bianco. Una spirale in acciaio lunga dodici metri sospesa nel vuoto. Attraverso eccitatori acustici l’acciaio risuona nello spazio. Gli spettatori possono entrare e percorrerne la forma, toccarla, ascoltare i suoni e sentire le vibrazioni, attaccare l’orecchio e comprendere le parole. “Grand Mother” è un’opera di arte sonora e plastica, un ambiente multipercettivo in cui il movimento circolare del pubblico ne completa l’intenzione coreografica. Il contenuto sonoro è una composizione elettronica di suoni e voci che nasce da una ricerca sul campo, incontrando e registrando a lungo persone anziane, alla ricerca di una speciale relazione, una memoria lontana, l’intimità e la profondità che si crea nella condivisione di una fiaba, tornando all’infanzia, alla lingua d’origine, alla memoria.

Alle 21,30 al Teatro Alfieri “Questo lavoro sull’arancia”, di Marco Chenevier, con Marco Chenevier e Alessia Pinto, produzione Aldes e Tida. Cosa accade se uno spettacolo di danza, anziché come oggetto di linguaggio, viene costruito quale esperienza? Quante volte nel vedere movimento, avremmo voglia di danzare, per “sentire” ciò che viene proposto? In questo spettacolo a poco a poco il pubblico viene condotto su un terreno di fiducia e di condivisione, di empatia, con interventi sempre più importanti ed invasivi. L’estetica strizza l’occhio al film cult “Arancia meccanica”: l’arancia, il latte, il bianco, il rapporto sadomasochistico dell’artista con il sistema spettacolare e con gli spettatori, fanno da sottofondo allo svolgersi degli esperimenti.

Venerdì 25 giugno alle 18 al Teatro Alfieri “Abattoir Blues”, spettacolo comico satirico di e con Luigi Ciotta, regia di Adrian Schvarzstein, produzione Art. Attraverso clownerie, circo, teatro di figura e magia, l’artista porta all’attenzione dello spettatore il tema del maltrattamento degli animali negli allevamenti intensivi e il rapporto ambivalente con la carne, ai giorni nostri caratterizzato da sempre nuovi tabù. Il protagonista è un lavoratore di un macello che subirà profondi cambiamenti nel corso dello spettacolo. Il suo è un lavoro alienante, ripetitivo, che si presta alla coreografia del movimento e alla giocoleria per esprimere la sua tensione relazionale con la vita, sospesa tra la gravità e la morte. Gli animali, vivi e morti, sono gli unici compagni di questo suo fare, ed è con loro che si rapporta in ogni momento, in un gioco di proiezioni in cui vittima e carnefice vedono i propri ruoli invertirsi progressivamente. Tutto questo in chiave comica, grottesca e surreale, secondo le regole del buffone e del clown.

Alle 20,30 nell’area pedonale di Piazza Alfieri ancora circo con “Sic transit”, scritto da Giorgia Russo e Alessandro Maida, che ne è anche l’interprete. Lui è il padre, nonché il creatore della storia: megalomane, presuntuoso e a tratti schizofrenico. Anni ed anni passati a far sentire la sua voce, ma invano tra tanti che strillavano nell’interpretare le sue parole; così un giorno invia il suo migliore messaggero, cuore di papà, a ribaltare le sorti dell’intero genere umano. Ma la storia è nota, l’ennesimo tentativo fallito a causa di modi avventati e cattive conoscenze, Sic transit gloria mundi. Quest’anno è tornato e ci riprova, anzi sono tornati, con una nuova mission per svecchiare il brand e scalare l’establishment. Hanno soltanto più bisogno di affidare la loro verità un uomo nuovo. O forse una donna nuova.

Alle 22 al cortile del Michelerio arriva l’atteso “Maratona di New York” di Edoardo Erba, con Fiona May e Luisa Cattaneo, regia di Andrea Bruno Savelli.

Uno dei testi teatrali contemporanei più rappresentati al mondo, è una sfida fisica (oltre che verbale) per tutti gli attori che l’hanno portata in scena, impegnati a correre per l’intera durata della pièce. In questo nuovo allestimento il testo è al femminile.  Da una parte c’è la leader, nella corsa così come nella vita, donna determinata, sicura e invincibile; dall’altra la sua amica, più insicura, impaurita, fortemente legata ad un passato dal quale non riesce a separarsi. Per tutta la durata dello spettacolo le due donne sviluppano una vera e propria rincorsa verbale che cresce insieme all’aumentare dei battiti del loro cuore. Una drammaturgia dallo straordinario impatto emotivo dove il gesto sportivo diventa massima espressione della metafora del percorso della vita.

Sabato 26 giugno alle 18 (in replica alle 22) allo Spazio Kor “Hot, chiamate in attesa” del collettivo Talia’s Machine, spettacolo vincitore Premio Scintille 2019.

Sul palco Giulia Mancini, Marta Chiara Amabile, Miriam Podgornik, Riccardo Dal Toso, Rossella Fava e Viola Lucio, drammaturgia Rossella Fava, Viola Lucio e Chiara Tomei, regia Clio Saccà, produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro.

Commedia noir, grottesca e surreale, è la storia di sei centraliniste di una linea telefonica erotica, sei outsider che fanno di tutto per mantenere il proprio posto di lavoro. Marcella, trentenne laureata in architettura, disoccupata, eterna stagista in attesa di un contratto, ha cominciato da un mese l’ennesimo lavoretto momentaneo: la centralinista erotica. È nell’azienda Hotline, nella periferia della sua città, che conosce Valery, Angelica, Penelope, Chicca e Fifì, donne che in quel lavoro hanno trovato rifugio da un mondo che le ha rifiutate. Solo dopo pochi mesi però, viene annunciato il fallimento dell’azienda e il licenziamento di tutte le dipendenti di lì a un anno. Marcella propone allora alla direttrice di Hotline un piano per incrementare i bilanci riconfigurando il profilo dell’azienda…

Alle 19.45 al Teatro Alfieri Marco Baliani presenta, accompagnato dai Filarmonici di Busseto, “Rigoletto. La notte della maledizione”, una produzione Società dei Concerti di Parma in collaborazione con Teatro Regio di Parma, con musiche di Verdi, Rota e Chiacchiaretta.  Spiega l’attore “Rigoletto è un monologo, quindi per farlo c’è bisogno di un personaggio in carne e ossa, spirito e materia. È uno dei motivi che mi ha spinto a quest’altra impresa. Poter rivestire per una volta la pelle di un altro e starci dentro dall’inizio alla fine: è una gioia particolare per me che in scena da narratore non ho mai la possibilità di calarmi interamente nelle braghe di chicchessia, sempre devo stare vigile a controllare e dirigere l’intero svolgersi della vicenda. Mi son detto che questa era l’occasione buona per osare un personaggio e incarnarlo, dopo tanto tempo, tornare a mettere mano a tutte le cose che ho imparato strada facendo sul mestiere antico dell’attore, compreso il trucco in faccia e il costume preso in prestito nei depositi del teatro Regio, appartenuti ai tanti Rigoletti passati da quelle parti. La seconda motivazione è stata la mia passione per gli esseri del circo. Volevo fare un omaggio alle cadute, alle sospensioni, alle mancanze di appoggi”.

Domenica 27 giugno alle 18 al Teatro Alfieri Giulio Lanzafame presenta “Yes land”, uno “spettacolo di circo inondato dal clown” per grandi e piccini, diretto dall’artista insieme a Olivier Delamare e ideato con Riccardo Strano. Ciò che a prima vista può sembrare una casa caotica è, in realtà, l’universo di Giulio, eterno viaggiatore in cerca di approvazione, che cerca di mettere ordine. Non tutto fila liscio, ma ogni intoppo diventa occasione per trovare il lato positivo delle cose e divertirsi e far divertire tutta la famiglia. In questo spettacolo il gesto, il movimento e l’interazione con il pubblico si rivelano sempre come esplorazione di sentimenti, frutto di una ricerca sul clown che crea uno stile capace di permettere al virtuosismo della tecniche di giocoleria, corda molle e acrobatica, di rimanere al servizio della storia.

Alle 22 al cortile del Michelerio prima nazionale dello spettacolo “Gerico Innocenza Rosa” con Valeria Solarino, scritto e diretto da Luana Rondinelli, produzione Teatro Stabile d’Abruzzo, Savà srl e Stefano Francioni Produzioni.

Un affetto è un rifugio e in un rifugio ti senti protetto, così protetto che non ti vergogni ad essere te stesso e non c’è nemmeno bisogno di parole. Il rifugio per Vincenzo è la casa di campagna della nonna dove lui trova conforto, finalmente libero, finalmente amato e capito, Vincenzo ci racconta le storie che hanno segnato la sua adolescenza e lo fa sapendo che in quella casa non verrà mai giudicato perché a guardia c’è una donna che non si risparmia, ed è lei stessa ad aprirsi al nipote a condividere i segreti. La signora Innocenza era bella, la signora Innocenza sa cosa significa vivere schiacciando la propria dignità, ma l’amore per il nipote la salva e la salva ogni estate, un’unione che si fa forza, la forza di seguire un percorso fino in fondo, ed essere Vincenzo… ed essere Innocenza…Rosa…come il colore di quel fermaglio che la nonna gli metteva.

Lunedì 28 giugno alle 18 (in replica alle 22) allo Spazio Kor “Presente!” della compagnia Chièdiscena, spettacolo vincitore Premio Scintille 2020.

Con Davide Albanese, Diego Delfino, Marcella Faraci, Giorgia Forno, Carlo Golinelli, Giuseppe Monastra, Michele Onori, Martina Scordino. Testo e regia collettiva della compagnia. La necessità è quella di scavare nell’animo dello spettatore, entrando in rapporto con qualcosa che ha lasciato squarci in tutti, e con cui bisogna confrontarsi per tutta la vita: il mondo dell’infanzia, che è quello della scuola, dell’apprendimento, della scoperta, del disagio, delle cose non dette o dette male, del rimpianto, dell’inganno e insieme del disinganno. Si parla di bisogni che provengono tutti dalla nostra infanzia attraverso il più magico e potente degli strumenti che l’essere umano ha a disposizione, ovvero l’educazione, il mezzo che permette di entrare in empatia con l’altro, di azzerare le differenze o di renderle uniche, di vestire i panni di chi è diverso da noi, capendone le debolezze e le qualità, nella vita esattamente come a teatro.

Alle 20 al Diavolo Rosso arriva Ava Hangar con “Tender – Spartito dissonante per una Drag Queen”, regia, creazione e interpretazione di Riccardo Massidda, produzione Fabbrica C – Cordata F.O.R. Questa è la storia di uno spettacolo che doveva essere ma non è, un solo che nasce e cresce davanti agli occhi degli spettatori, grazie agli spettatori. Dietro parrucche, make-up, e un’apparente continua improvvisazione, Ava Hangar porta avanti una riflessione sulla difficoltà di dare forma concreta alle idee e ai sogni, passando attraverso un’analisi sull’arte del drag, sulle relazioni di coppia e le app per incontri. Utilizzando tecniche proprie del drag e attingendo da altri linguaggi (canto, dj, stand up comedy), “Tender” sviluppa un rapporto di intimità tra l’artista e il pubblico in sala che influenza e determina l’andamento di ogni singola replica.

Alle 22 nel cortile del Michelerio arriva il nuovo attesissimo spettacolo di e con Stefano Massini “L’alfabeto delle emozioni”, produzione Savà.

Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini, lo scrittore così amato per i suoi racconti in tv, per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci. In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione, Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro. Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Si va da Arthur Conan Doyle che fa l’esperimento di sondare i suoi amici sul tema del dubbio al grande Chagall che non riesce a reagire alla scomparsa di Bella Rosenfeld, da Al Capone che tremava alla vista di una siringa alla moglie di Giosuè Carducci costretta a pregare i compagni del poeta di farlo vincere alle carte. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento del più popolare raccontastorie del momento.

Martedì 29 giugno alle 20 nell’area pedonale di Piazza Alfieri arriva da Bruxelles la compagnia di circo internazionale Lady Cocktail in “To bee Queen”, con Lola Ruiz.

Storia di una favola “reale” su sfondo di rivolta sociale. Care api dell’arnia, siete in sciopero? Allora la vostra regina vi convoca per una riunione di crisi. All’ordine del giorno: dibattito acrobatico-totalitario, e trapezio democratico-eccentrico… Uno spettacolo fortemente rivoluzionario, ispirato alla classe operaia ronzante in cui la regina vola ad altezze vorticose per fare il punto della situazione. Tutto il pubblico coinvolto in questa rivolta a 5 metri d’altezza!

 

Alle 22 al Teatro Alfieri, dopo aver fatto ballare il pubblico dell’ultimo Festival di Sanremo con “Bianca Luce Nera”, gli Extraliscio portano ad Asti il loro “È bello perdersi – tour d’Italie”, prodotto da International Music and Arts.

Mirco Mariani (voce e chitarra), Moreno Conficconi (voce, clarinetto e tastiere) e Mauro Ferrara (voce) presenteranno per la prima volta live le canzoni del loro doppio album “È bello perdersi”, prima produzione musicale di Betty Wrong Edizioni Musicali di Elisabetta Sgarbi, accompagnati nel tour da Alfredo Nuti (chitarra e basso), Enrico Milli (tromba e fisarmonica), Roberto Forti (batteria) e Fiorenzo Tassinari (sassofono). Un concerto fuori dagli schemi, un’esperienza musicale che affonda le radici nella Romagna, mescolando le sonorità del liscio delle origini con il punk, dando dignità a una musica speciale, spesso maltrattata. Gli Extraliscio sono anche protagonisti dell’ultimo film di Elisabetta Sgarbi “Si ballerà finchè entra la luce dell’alba”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, al Festival di Berlino e all’Italia Film Fest di Los Angeles.

Mercoledì 30 giugno alle 20 allo Spazio Kor tornano Roberto Scappin e Paola Vannoni con “Tabù – Ho fatto colazione con il latte alle ginocchia”, di Quotidiana.com, in collaborazione con Concentrica, in prima regionale.

Tabù. Ovvero contro il divieto di avere contatti con determinate persone, di frequentare certi luoghi, di cibarsi di alcuni alimenti, di pronunciare determinate parole, di mostrarsi indecisi, di fallire… E nessun pensiero non ammissibile alla coscienza. L’idea del progetto nasce dalla ricezione di una mail che rientra nella metodica nota di “estorsione sessuale”. Da qui l’idea di trattare il tema dei “divieti” partendo dalla sfera sessuale per attraversare e disvelare, attraverso una condivisione pubblica, le inibizioni a cui ci si sottomette nel privato e nel sociale, spesso preferendo differire o tacere. Tabù, strumento politico di controllo e oppressione? O salvavita dell’equilibrio sociale? Quanto i divieti hanno condizionato e condizionano la nostra esistenza?

Alle 22 nel cortile del Michelerio Lodo Guenzi presenta “Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio”, diretto da Nicola Borghesi, di Nicola Borghesi e Lodo Guenzi in collaborazione con Daniele Parisie e GioiaSalvatori, produzione Infinito Teatro – Argot Produzioni. Oltre che cantante e fondatore del gruppo Lo Stato Sociale, Lodo Guenzi è un attore diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe. Spiega il regista: “È uno spettacolo sbagliato. Dall’inizio. Fatto in un momento in cui non si capisce proprio perché si dovrebbe farlo, uno spettacolo. Un tentativo di messa in scena che parte dalla stand up e si perde in una storia vera. In più storie, vere. L’ attore è davanti al pubblico, deve fare il suo show, tocca a lui, è chiamato a portare a termine qualcosa da cui vorrebbe istintivamente fuggire, che è quello che di solito fa, che ha sempre fatto. Il pretesto della storia, grazie alle aperture in stand up che rendono possibili delle digressioni dell’attore/personaggio, diventa anche una riflessione sul perché si continui a stare sulla scena oggi. Per passione forse, per imparare a guardarci e riconoscerci come esseri umani? Per amore? Perché non c’è niente altro da fare? Per dimenticare? Per ricordarsi? Sicuramente per ascoltare una storia”.

Giovedì 1 luglio alle 20 allo Spazio Kor prima regionale della nuova produzione della Corte Ospitale “La Gloria”, di Fabrizio Sinisi, con Alessandro Bay Rossi, Dario Caccuri e Marina Occhionero, regia di Mario Scandale, anteprima di AstiTeatro. Lo spettacolo racconta la vicenda di Adolf Hitler in un periodo quasi sconosciuto della sua biografia: quando, nel 1907, appena ventenne, insieme all’amico August Kubizek, si trasferì da Linz a Vienna con lo scopo di entrare all’Accademia di Belle Arti e diventare un grande pittore. Il sogno di gloria dell’aspirante artista cadrà nel vuoto: respinto per ben due volte dall’Accademia, ma incapace di ammettere la propria mancanza di talento, Adolf monterà nei confronti di Kubizek, suo unico amico e probabilmente suo primo, inammissibile amore, un formidabile castello di bugie. Ma la finzione finirà per crollare: scoperto e umiliato, sprofonderà nella miseria più nera e riducendosi per ben tre anni allo stato di senzatetto nella periferia viennese. La disperazione della sua condizione lo spingerà poi, allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale, a recarsi a Monaco e ad arruolarsi nell’esercito, dando così inizio al suo tragico percorso politico.

Alle 22 al Teatro Alfieri arrivano The Black Blues Brothers, con uno spettacolo di “Circo e dintorni” scritto da Alexander Sunny, con Ali Salim Mwakasidi, Bilal Musa Huka, Peter Mnyamosi Obunde, Rashid Amini Kulembwa e Seif Mohaed Mlevi. In un elegante locale stile Cotton Club, seguendo le bizze di una radio d’epoca che trasmette rhythm and blues, il barman e gli inservienti si trasformano in equilibristi, sbandieratori, saltatori e acrobati del fuoco. Ogni oggetto di scena diventa uno strumento per acrobazie mozzafiato e coinvolgimento costante del pubblico. Sulle travolgenti note del mitico film di John Landis, i kenioti Black Blues Brothers fanno rivivere uno dei più grandi miti dei nostri tempi a colpi di piramidi umane e limbo col fuoco.

Da venerdì 25 giugno a martedì 1 luglio al Diavolo Rosso il Teatro di Dioniso propone il laboratorio “Racconto e racconti: Barbonaggio Teatrale fra i popoli” con Ippolito Chiarello, prenotazione obbligatoria, che nel 2009 ha creato modello di proposta artistica finalizzata alla creazione di una relazione innovativa con i pubblici e soprattutto con i non pubblici. Un teatro diffuso che abbraccia le comunità e diviene strumento di incontro reale, confronto e dialogo. Favorisce una promozione integrata a livello territoriale del patrimonio culturale dei territori che abita. Il movimento artistico è stato presentato in tutta Italia e nelle principali capitali europee, arrivando anche in Canada. Durante la pandemia il Barbonaggio Teatrale ha saputo reinventarsi, adottando la formula delivery.

Venerdì 25 giugno alle 18.30 al Diavolo Rosso presentazione dell’artista e del progetto. Da sabato 26 giugno a giovedì 1 luglio il laboratorio teatrale si svolgerà sia al Diavolo rosso città e nei luoghi di maggiore aggregazione o considerati strategici per gli scopi del lavoro. A chiudere performance di barbonaggio collettivo mercoledì 30 giugno e giovedì 1 luglio in luogo da definirsi.

“Edizione Straordinaria” prosegue a luglio con due appuntamenti “extra”, grazie alla collaborazione con Piemonte dal Vivo: lunedì 12 luglio alle 21.30 al cortile del Michelerio arriva l’attesissimo Paolo Nani con “La lettera”, scritto dall’attore insieme a Nullo Facchini che cura anche la regia, produzione Agidi. Un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Controlla e constata di non aver scritto niente. Deluso, esce. La storia de “La lettera” si ripete quindici volte in altrettante varianti. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a quindici microstorie, con la precisione propria di uno dei maestri indiscussi del teatro fisico, per uno spettacolo che dal 1992 è un classico della risata che gira incessantemente per il mondo con oltre 1.200 repliche.

Martedì 20 luglio alle 21.30, sempre nel cortile del Michelerio, “Maqroll. Gabbiere”, liberamente ispirato ai romanzi di Alvaro Mutis, con Federico Sirianni (voce, canzoni, narrazioni, chitarra e pianoforte), Raffaele Rebaudengo (viola e tastiere), Filippo FiloQ Quaglia (sequenze, basso), regia Sergio Maifredi, produzione Teatro Pubblico Ligure.

Un gabbiere è il marinaio che si occupa di tutto il sistema delle vele di una nave, è quello che passa la maggior parte del tempo di navigazione sull’albero più alto, è quello che vede tutto prima degli altri. Il gabbiere Maqroll – protagonista della saga letteraria dello scrittore colombiano Alvaro Mutis – è il testimone dell’incollocabilità, è l’Ulisse che, arrivato a Itaca, decide comunque di imbarcarsi di nuovo e riprendere il viaggio, “per la sola ragione del viaggio” come cantava Fabrizio De Andrè.  In questo spettacolo di narrazione e canzoni, Maqroll è al timone di un vecchio cargo mercantile per raccontare la condizione esistenziale dell’uomo, vista come un lungo viaggio per mare; un viaggio in cui i grandi personaggi della letteratura marina s’incrociano sulle rotte più pericolose, tra tempesta e bonaccia, tra venti avversi e mostri marini.

Biglietti:

20 euro (ridotto 15 euro) Maratona di New York (fuori abbonamento);

15 euro (12 euro ridotto) per Rigoletto, Gerico Innocenzo Rosa, L’alfabeto delle emozioni, Extraliscio, Uno spettacolo divertentissimo…, La Gloria (fuori abbonamento), The Black Blues Brothers;

10 euro (8 euro ridotto, 5 euro gruppi) per Grand mother, Questo lavoro sull’arancia (fuori abbonamento), Abattoir blues, Hot, Presente, Tender, Tabu;

10 euro La lettera (fuori abbonamento), Maqroll-Gabbiere (fuori abbonamento);

Yes Land (5 euro speciale famiglie-fuori abbonamento).

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria per To bee queen, Sic transit e laboratorio Barbonaggio Teatrale.

Per chi già possiede i biglietti degli spettacoli “Maratona di New York” e “Questo lavoro sull’arancia”, i tagliandi restano validi per le nuove date. Una nuova numerazione del posto verrà assegnata la sera dello spettacolo.

 

Abbonamenti:

96 euro abbonamento a 12 spettacoli; 25 euro abbonamento a 5 spettacoli per Under 20.

Per informazioni e prenotazioni: biglietteria del Teatro Alfieri (Tel. 0141/399057-399040), aperta a partire da lunedì 7 giugno dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, e durante la rassegna anche nei giorni festivi a partire dalle 15. Sarà possibile acquistare i biglietti anche nei luoghi di spettacolo un’ora prima dell’inizio.

Per il laboratorio di Barbonaggio Teatrale, gratuito e riservato a massimo 10 persone, prenotazioni obbligatoria a info@teatrodidioniso.it oppure 328.4592121 dal lunedì al venerdì.

Maggiori dettagli su www.teatroalfieriasti.it

Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto
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