VALFENERA – Dopo la presentazione al Salone del libro di Torino per “Le guerre di Piero” arriva la prima in terra astigiana. L’appuntamento è per il 6 novembre alle ore 16.30 nella cornice del palazzo municipale di Valfenera.
Un volume di 244 pagine per ricordare, come indica il sottotitolo, “Giovanni Scagliola, combattente per l’Italia e la libertà“. Scagliola, nato a Isolabella nel 1911, si trasferì a Valfenera dopo la guerra per vivere a lungo con la moglie Antonietta Quirico e il figlio Dino.
Grazie all’archivio della famiglia Scagliola durante le ricerche per il libro sono emersi, in modo talvolta inaspettato, documenti inediti e fotografie d’epoca che con nitidezza hanno contribuito a precisare l’essenza della figura umana e di combattente di Scagliola, comandante partigiano, con il nome di Piero, della Brigata Tamietti (Giustizia e Libertà). Insignito, nel 1945, di due Medaglie d’Argento al Valor Militare.
Nel 2021, a vent’anni dalla scomparsa, arriva il libro promosso da Comune di Valfenera, Israt, Casa editrice Araba Fenice e scritto a più mani. Gli autori Giulia Carpignano, Laura Nosenzo e Mario Renosio saranno presenti all’incontro per approfondire le specifiche parti a cui si sono dedicati. Parteciperanno Dino Scagliola, figlio del comandante partigiano, e l’editore Alessandro Dutto (Araba Fenice). Ingresso libero, con esibizione del green pass, fino ad esaurimento dei posti.
Sarà possibile acquistare il libro (22 euro) e, sabato 6 e domenica 7, visitare in Municipio l’esposizione di documenti e cimeli appartenuti a Giovanni Scagliola.
Il volume si apre con la conversazione tra Laura Nosenzo, giornalista e scrittrice, e Dino Scagliola. Il figlio racconta il padre secondo un percorso di memorie familiari e sentimenti intimi che svelano aspetti poco conosciuti del comandante “a riposo”.
Il periodo della guerra in Abissinia e in Jugoslavia viene ripercorso da Mario Renosio, direttore scientifico dell’Israt, che ha curato anche la trascrizione del diario d’Africa.
Renosio e Giulia Carpignano, storica locale, firmano il terzo capitolo dedicato alla vita partigiana di Piero e a come operò la Brigata Tamietti a protezione della popolazione: una ricostruzione resa possibile anche grazie alle testimonianze che Scagliola rilasciò ai due autori negli anni Novanta. Questo aspetto, in particolare, viene ripercorso da Carpignano nel quarto capitolo per ricordare quando Scagliola li accompagnò sui luoghi dove la “Tamietti” operò e fissò le sedi di comando.
Molto ricca, infine, l’appendice del volume, curata da Paolo Lanfranco nella parte riguardante, in particolare, la revisione dell’elenco dei partigiani (oltre 400 nomi) della “Tamietti” e la pubblicazione di documenti facenti parte dell’archivio Scagliola. C’è anche la lettera a Piero dei genitori di Domenico Tamietti, il cui nome distinse la Brigata di Giustizia e Libertà guidata da Scagliola.