“God save the Queer”: oggi l’Asti Pride

Il corteo colora la città da piazza Catena al parco della Resistenza
La Pina, madrina dell’evento. Foto CL

ASTI – Il sabato si tinge di arcobaleno in occasione dell’Asti Pride 2024, importante manifestazione per far sentire la voce, sempre più sostenuta, della comunità Lgbtq+.

L’evento si sta svolgendo con il claim “God save the Queer”, un gioco di parole che esorta i cuori e le menti a unirsi nel segno dell’accoglienza e dell’inclusione. La terza edizione è dedicata a Michela Murgia, scrittrice e intellettuale che ha imposto all’attenzione generale il tema della “queerness” applicato in particolare al concetto di famiglia.

Il corteo del Pride è partito da piazza Catena per proseguire su via Hope, piazza Goria, via D’Azeglio, via Verdi, corso Dante, corso Vittorio Alfieri, via Prandone, corso alla Vittoria, parco della Resistenza. Interventi finali dalle 19 alle 20.

Quattro i carri che animano l’Asti Pride 2024: il primo è quello ufficiale con Cristy Mcbacon, la madrina dell’evento La Pina e Ciocca Dj. A seguire gli altri tre e in coda una “zona morbida”, spazio gestito dai volontari del pride in cui è stato garantito il distanziamento e si sono evitati fischi, urla e musica ad alto volume. Tra gli ospiti anche la performer Daphne Bohemien.

La Pina ha detto: “Oggi è importante essere qua, è fondamentale scendere in piazza per supportare le battaglie e i diritti di tutti”.  

Dopo il Pride, dalle 20 in poi si terrà l’Official After Pride Party alla Casa del Popolo in via Brofferio.

L’impegno dell’associazione Asti Pride è di informare e promuovere attività a sostegno della comunità Lgbtqi+ e di lotta alle discriminazioni omo-bi-transfobiche.

Asti Pride rivendica parità di diritti per tutte le famiglie, per tutti i figli e gli individui, richiama l’attenzione sull’importanza di attivare percorsi formativi nelle scuole per prevenire bullismo e violenza. L’associazione chiede uno sportello d’ascolto e di accoglienza per migranti Lgbtqi+ in fuga da Paesi in cui vige una legge ostile alla libera espressione dell’orientamento sessuale e identità di genere. Inoltre, ritiene che l’adesione del Comune di Asti alla Rete Ready potrebbe rappresentare un concreto primo passo per un tessuto cittadino inclusivo, sereno e accogliente.

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