Dentro la Notizia ha intervistato la “Regina degli spot”.
Come nasce un “tormentone”?
Creare una pubblicità non è per nulla facile. Dietro a uno spot c’è un gruppo di persone che lavora in sintonia affinché tutto sia perfetto. In quei 30-45 secondi occorre che ci siano tutti gli ingredienti: l’immagine del prodotto deve fondersi con la melodia e la voce della cantante, senza trascurare l’interpretazione. In questo ambito il jingle della Coppa del Nonno, in onda ormai da quasi 25 anni, ne è l’esempio più calzante. Il brano “Joy” ha dato un’effettiva identità al brand della Motta. Ancora oggi ricevo tantissimi messaggi di fan che sono cresciuti “con me”, ascoltando la mia voce durante tante estati italiane.
Sono nata e cresciuta a Melbourne in una famiglia “pazzerella”. La musica è il fil rouge che lega tutti noi, da sempre. Mia madre è anche attrice e mio padre ha condotto un varietà trasmesso sui canali Tv australiani in cui si esibivano artisti emigrati italiani. In casa si ascoltavano le canzoni di Celentano, Mina, Dalla, Ranieri… Ho una doppia anima, italiana e australiana, e ritengo sia una fortuna, perché le due culture mi hanno sempre arricchito, mi rappresentano in tutto ciò che faccio e si rivelano anche negli spot che interpreto e nelle canzoni che scrivo.
Dico sempre di essere cresciuta tra pasta asciutta e fish and chips!
Il suo trampolino di lancio?
All’età di 16 anni vinsi un talent show in Australia che mi aprì tantissime porte e avviò la mia carriera artistica. Subito dopo fui chiamata ad aprire i concerti di artisti italiani che si esibivano nel mio Paese, tra cui Eros Ramazzotti, Marcella Bella, Riccardo Fogli, Pupo. Da lì altri cantanti mi chiesero di seguirli in tournée in Italia. I miei primi produttori sono stati i Fratelli La Bionda. Ho poi iniziato con la pubblicità, ho scritto album con Jovanotti e avviato tante collaborazioni. Tra le altre, con Laura Pausini ho scritto il brano “Good morning Happiness”, interpretato dai Neri per Caso.
Canterò i brani delle dive che vocalmente mi hanno accompagnato in carriera, tra cui “Greatest love of all” di Whitney Houston, la canzone con cui vinci il talent show. La Houston è sempre stata il mio idolo insieme a Barbara Streisand, Donna Summer e Tina Turner. Se sono un’artista rock, pop e dance lo devo in parte a loro, che mi hanno ispirato anche nello scrivere le mie canzoni originali che presenterò domani a Calliano.
Tra queste c’è “This is it”. Di cosa parla il brano?
È un inno a credere in se stessi e avere fiducia nelle proprie capacità. È un invito a non arrendersi mai. Abbiamo tutti bisogno di questo; dobbiamo cercare di essere sempre noi stessi, portando avanti un sogno, qualcosa ci piace, ci appassiona. Solo così anche gli altri crederanno in noi e in ciò che realizziamo. La musica e le parole del singolo sono state scritte da me; la produzione del lavoro discografico è stata realizzata a Melbourne da Phil Threlfall.
A cosa assisteremo domani?
A un concerto-show molto particolare, autobiografico. Racconta la mia vita attraverso la musica: i jingle, i video, le mie canzoni originali e quelle delle dive che omaggerò. Sarà una sorta di “giostra” artistica che metterà in luce tutte le mie sfumature. Vi aspetto!
L’ingresso al concerto di domani è gratuito fino a esaurimento posti.