Giovanni Boccia: “Cancellare o rinegoziare il debito estero dei Paesi più poveri? Ma non fatemi ridere!”

Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni del consigliere comunale Giovanni Boccia

 

Ci risiamo signor Direttore. Ciclicamente viene tirata in ballo la scemenza del “Cancelliamo, in questa emergenza o in questo particolare momento storico, il debito estero dei Paesi più poveri, anzi rinegoziamolo (cit. Mario Draghi)”. Ma roba da matti ha abboccato pure Draghi.

Ma a che e a chi servirebbe? Era già successo con l’anno Santo del 2000, ed alcuni degli Stati creditori, abboccarono condonando circa il 10% di quanto dovuto. Da allora, secondo voi, è forse cambiato qualcosa, in questi Paesi? Risposta: Sì, è aumentata la povertà reale della popolazione! Poi, con l’elezione dei nuovi Papi (Benedetto e Francesco), ecco che i buonisti da salotto, ritornarono alla carica, riproponendo di nuovo il ”bel gesto evangelico” di condonare, almeno in parte, il debito.

Poi, a suo tempo, hanno pure tirato in ballo il dramma dell’Ebola e adesso l’emergenza Covid. E’ ovvio, signor Direttore, che dai nostri comodi divani è ben facile “aderire e sostenere convintamente” tale nobile iniziativa, tanto……sono soldi persi. Per mia conoscenza diretta, ribadisco che la triste realtà è tutt’altra. A che servirebbe azzerare il debito del Burundi, dove il suo Presidente ha, come unico obiettivo, il continuo acquisto di armi lasciando la popolazione in condizioni miserrime? E al Ruanda? Dove il suo Presidente/padrone guadagna “solo” Settantacinquemilioni di euro annui (controllate su internet). Inoltre in molti di questi Paesi, per alcune scuole elementari, ci sono scolari che non hanno i 30 (trenta) euro annui per pagare le relative tasse scolastiche e quindi, semplicemente, … non ci vanno.

E a che servirebbe condonare parte del debito al poverissimo Bangladesh, dove lo sport nazionale è perseguitare i pochi cristiani rimasti? E che ne farebbe la Somalia dell’eventuale denaro risparmiato, se non quello di aumentare ulteriormente la “nobile” pratica dell’infibulazione?

Ho qui riportato, signor Direttore, solo alcuni semplici esempi unicamente per rendere un’idea a chi leggerà.

Ebbene, non sono contrario alla cancellazione del debito, ma a una semplice condizione. Se io ti condono, un importo pattuito, in cambio tu non fai pagare le tasse a quegli scolari e studenti indigenti, per la cifra equivalente in tutto il Burundi. Se io ti condono una certa cifra, in cambio tu acquisti l’equivalente in cibo per gli affamati della periferia di Kampala in Uganda. Se io ti abbuono un tot, tu darai la tessera sanitaria (in alcuni Stati da diritto ad un minimo di servizi) a tanti cittadini fino a raggiungere la cifra pattuita.

Ed infine, se tu Paese vuoi, io ti condono tutta, ma proprio tutta la cifra che tu spenderai acquistando dei vaccini anti covid.

Ecco signor Direttore, non bisogna assolutamente condonare un bel niente, ma più semplicemente serve ragionare, diminuendolo il debito poco per volta, obbligando però, i Paesi interessati, ad effettuare quei minimi servizi di base, utili ai loro stessi cittadini, per la cifra equipollente.

Ah dimenticavo, il tutto dovrà essere controllato solo ed esclusivamente da un incaricato dell’Unione Europea, e che sia obbligatoriamente un cittadino danese. Perché della Danimarca? Semplice, è il Paese meno corrotto al mondo.

Giovanni Boccia

Consigliere comunale

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