La Stazione Carabinieri di San Damiano d’Asti ha arrestato, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria, A. C., 26enne nativo di Alba (CN) dimorante presso il campo nomadi di San Damiano d’Asti e attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Vercelli in virtù di una misura cautelare emessa dal Tribunale di Trento per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e rapine.
L’indagato è risultato gravemente indiziato di aver commesso un tentato furto in abitazione alle ore 12 del 14 luglio 2019 nel comune di San Martino Alfieri in via Alfieri.
La vicenda trae origine da un allarme antiintrusione telefonico ricevuto dal proprietario di casa che si trovava in vacanza. L’immediato intervento dei Carabinieri della Stazione di San Damiano permetteva di riscontrare l’effettiva effrazione della porta di accesso all’abitazione da parte di un ignoto che, avendo dapprima scavalcato il muro di cinta, e dopo aver rovistato tutte le stanze e riversato a terra il contenuto di mobili e suppellettili, si allontanava senza alcun bottino di valore. Le fasi del tentato furto venivano riprese dal sistema di videosorveglianza privata in uso al proprietario.
I successivi accertamenti tecnici di sopralluogo svolti dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Villanova d’Asti permettevano di individuare e repertare una piccola traccia di sangue presente in prossimità del pavimento della porta d’ingresso, verosimlmente lasciata dall’autore al momento della forzatura della via d’accesso alla villetta. La traccia veniva quindi inviata al RIS di Parma che certificava trattarsi di sangue umano ma non abbianbile ad alcun profilo già censito nella banca dati DNA. La svolta si aveva nel marzo di quest’anno allorquando il Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma riscontrava che tale profilo genetico corrispondeva ad un recente tampone salivare estratto all’autore di alcuni furti per cui era in corso un altro procedimento penale pendente presso la Procura astigiana.
Gli elementi investigativi raccolti trovavano definitivo riscontro in apposita comunicazione che confluiva nella richiesta avanzata dall’Ufficio della Procura della Repubblica di Asti tanto da convincere il Tribunale di Asti – Ufficio GIP – ad emettere l’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere a carico del presunto autore del tentato furto di cui veniva sottolineata la nitidezza ed inequivocabilità degli elementi probatori e “come la specializzazione criminale del soggetto fosse proprio quella dei furti in abitazione”.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è rimasto in stato di custodia cautelare presso la Casa di Reclusione di Vercelli in attesa dell’interrogatorio di garanzia del GIP.
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