L’autorecupero e l’autocostruzione connessi a processi partecipativi rappresentano uno strumento per riqualificare, riusare e rigenerare aree pubbliche dismesse o degradate appartenenti al nostro patrimonio storico e architettonico. Queste pratiche possono anche fare da volano per la crescita economica e culturale, essere strumenti didattici, dare entusiasmo e preservare i beni. La valorizzazione del patrimonio pubblico, costruito e non, abbandonato o sotto utilizzato, rappresenta un’opportunità che, se non sfruttata, resta una sorgente di disagio sociale e di degrado, oltre ad una perdita di opportunità per gli abitanti in termini di senso di appartenenza e sicurezza. L’esperienza del Modulo ECO riguarda la realizzazione di un piccolo padiglione progettato e costruito dai volontari dell’associazione Manifattura Urbana e dai cittadini. Il workshop/cantiere sull’ex Cementificio Marchino a Ghiare di Berceto (PR) è stato pensato principalmente per due motivi: economico e didattico. Economico: l’edificio è pubblico e di grande valenza storico/testimoniale per l’intera vallata del Taro. Costruito nel 1911 e dismesso ormai da tempo, recentemente ha fruito di fondi pubblici che sono stati sufficienti solo per metterlo in sicurezza. Didattico: gli studenti universitari delle facoltà di architettura ed ingegneria lamentano da sempre la carenza di aspetti pratici alle lezioni teoriche. Il workshop/cantiere ha coinvolto l’Amministrazione Comunale, la Soprintendenza e gli abitanti locali, tra lezioni teoriche tenute da docenti esperti di varie discipline (restauro, leganti, strutture, diagnostica ed archeologia) e lavoro sul campo.