I finanzieri della Tenenza di Canelli hanno deferito all’autorità giudiziaria il proprietario di un terreno agricolo, adibito a raccolta incontrollata di rifiuti speciali con presenza di rilevanti quantitativi di amianto.
Si tratta di un vecchio capannone, sito in un comune della Provincia di Asti, nel territorio facente parte del Patrimonio Mondiale Unesco.
Si tratta di un manufatto utilizzato anni or sono per stoccare materiali edili, le cui condizioni di degrado non sono sfuggite alle pattuglie del servizio di pubblica utilità 117 della Guardia di Finanza che, nel corso del controllo economico del territorio, hanno notato lo stato di deterioramento della struttura e, dopo una prima ricognizione, hanno provveduto ad attivare gli ispettori dell’ARPA Piemonte e dell’Asl di Nizza Monferrato per i competenti accertamenti e rilevamenti tecnici sul materiale rinvenuto.
Sul luogo dell’intervento e sul terreno circostante sono state rinvenute vecchie autovetture e camion regolarmente targati e sottoposti a fermo amministrativo, attrezzature edili, profilati e lamierati in metallo, una gru completamente arrugginita alta circa dieci metri e materiale di ogni sorta.
Gli accertamenti eseguiti in seguito alla valutazione tecnica del capannone hanno dimostrato che la copertura dell’edificio, parzialmente crollata, è composta da lastre di eternit. Come risaputo, se i materiali sono friabili, le fibre di amianto, altamente cancerogene e pericolose per la salute dell’uomo, possono disperdersi nell’aria ed essere inalate.
I finanzieri operanti hanno immediatamente proceduto a delimitare l’area e a denunciare alla Procura della Repubblica di Alessandria il proprietario per violazione al Codice dell’Ambiente, con obbligo di bonifica e ripristino ambientale dello stato dei luoghi. A seguito della segnalazione della Tenenza della Guardia di Finanza, il Sindaco del Comune competente ha provveduto ad emettere l’ordinanza di recupero ambientale.