Scelte spesso osteggiate, in famiglia o nei luoghi stessi di lavoro, altre volte invece – quasi a sorpresa – incoraggiate e sostenute in quegli ambienti che a un primo sguardo potrebbero non sembrare affatto inclusivi. L’indipendenza è al centro della vita delle protagoniste: la crescita, il riscatto, l’autodeterminazione passano soprattutto attraverso i percorsi professionali.
Donne libere che, con caparbietà e sacrificio, hanno conseguito la propria realizzazione, e le cui storie possono essere d’ispirazione per le generazioni più giovani. Un messaggio positivo, d’incoraggiamento, in opposizione allo stereotipo e alle discriminazioni che sono tra i molteplici aspetti che caratterizzano la violenza di genere.
La mostra sarà visitabile dal 20 al 30 novembre al Polo Universitario Rita Levi Montalcini (piazzale Fabrizio De Andrè) e dal 1° al 18 dicembre, solo per le scuole su prenotazione, all’ITIS A. Artom di via Romita.
L’iniziativa è promossa da Commissione Regionale per le Pari Opportunità e Uni Astiss, in collaborazione con l’Itis Alessandro Artom e Creis associazione di promozione sociale.
Tutta la cittadinanza è invitata all’inaugurazione della mostra, che si terrà al Polo universitario Uni Astiss lunedì 20 novembre alle 11:30. Nell’occasione si svolgerà la cerimonia di consegna del riconoscimento del marchio WIP (Welfare In Piemonte) alle piccole e medie imprese piemontesi virtuose in Welfare e sostenibilità. Riceveranno l’attestazione Bosca Spa di Canelli e Westport Fuel Systems Italia Srl di Cherasco.
Si vuole dare voce a tutte quelle donne che hanno scelto carriere professionali e sportive non convenzionali, dimostrando che la capacità non dipenda dalla forza fisica o diverse qualità intellettive, ma dall’abilità e dal sapersi destreggiare. Attraversando gli ambiti più disparati, Simona Fiore e Francesca Gentile si sono imbattute in figure femminili caparbie e impegnate che ogni giorno danno il loro contributo al cambiamento. “Da questi incontri sono nate le nostre fotografie per restituire le loro condizioni lavorative, le difficoltà così come i momenti di gioia e realizzazione”, dicono le curatrici della mostra.
Il percorso espositivo si compone di una ventina di pannelli, ciascuno dedicato a una protagonista. A corredo delle immagini, colte durante alcuni momenti della loro giornata lavorativa, una didascalia raccoglie, oltre ai dati della persona ritratta, un suo breve intervento che racconta le difficoltà, le sfide e i traguardi raggiunti. A seconda dell’ambito vengono inoltre fornite alcune informazioni a carattere statistico per poter dare al pubblico una visione generale della partecipazione femminile al lavoro in Italia. Inquadrando con lo smartphone i QR code su ogni pannello si accede a contenuti multimediali relativi a ciascuna donna.
Simona Fiore e Francesca Gentile sono videomakers e fotografe. Durante il loro percorso si sono spesso trovate a svolgere il proprio lavoro in ambienti quasi esclusivamente maschili. Dal confronto con questo mondo e dalle riflessioni che ne sono scaturite è nata l’esigenza di realizzare questo progetto.