C’è un’etichetta astigiana sul podio del toto Sauvignon Blanc, tra le più apprezzate delle otto europee selezionate da EnotecAmica, per la Blind Tasting di giovedì 9 marzo, al Mercato Contadino di Campagna Amica Asti, guidata dal Certified Sommelier at Court of Master Sommelier Davide Buongiorno.
Sotto esame, eccellenti Sauvignon Blanc provenienti da Italia, Austria, Germania, Francia, Spagna, Bulgaria e Grecia, per esprimere i diversi areali e metodi di produzione.
Per l’Italia, due le etichette servite: Celestin Pescaja 2021 di Cisterna d’Asti (Alc.13,5% vol.) e Guaini Rovero Bio 2019 Asti (13%); sempre italiano il marchio, ma prodotta nella Thracian Valley in Bulgaria, l’Edoardo Miroglio 2021 (12,5%). A seguire, Von Winning 2020 Germania (12,5%), Tement 2019 Austria (12,5%), Gerovassiliou Ktima 2019 Grecia (13,5%), Fransola Torres 2021 Spagna (13,5%) e Château de Rochemorin Pessac Léognan 2019 Boredeaux Francia (13%).
Il Sauvignon Blanc (origine: Savagnin & Chenin Blanc, vicino al Semillon) è l’ottavo vitigno più piantato al mondo (121.000 ettari), con il primato in Nuova Zelanda e un contenuto 6% prodotto nelle zone più fredde d’Italia (nord-est).
“Il Sauvignon Blanc è una varietà a germogliamento tardivo e a maturazione relativamente precoce, che lo rendono particolarmente adatto per essere coltivato nei territori dai climi freddi e con piogge autunnali – ha spiegato il sommelier vagabondo Buongiorno; – cresce velocemente e predilige terreni poveri. Inoltre, è incline a oidio, botrite, marciume del grappolo e malattie del tronco. L’orientamento dei filari e la gestione della chioma possono influenzare il profilo aromatico del frutto. Coltivato in condizioni più ombreggiate, si avranno sapori maggiormente accentuati di pepe verde e di note erbacee, mentre la maggiore esposizione solare determinerà più sapori di frutti tropicali. Anche la data di vendemmia è importante – ha concluso Buongiorno: – i produttori devono giudicare bene la maturazione ottimale, prima che l’acidità scenda e il frutto diventi troppo maturo. Il Sauvignon Blanc ha bisogno di calore e di freschezza, ma non di maturare troppo in fretta. Le escursioni termiche aiutano a tenere i profumi e gli aromi nel vino”.
Fatta cotanta premessa, è poi stata finalmente sfatata la falsa leggenda, che attribuisce al Sauvignon Blanc l’odore di pipì di gatto. “Intanto – ha precisato Buongiorno, – è più corretto parlare di profumo di Bosso; un sentore che, tuttavia, non è caratteristico in termini assoluti, ma dipende dalle zone di produzione e dai metodi di lievitazione, tant’è vero che, delle otto etichette degustate questa serata, solamente una riporta il profumo di Bosso”.
Prossima degustazione in compagnia di Territori DiVini con Paolo Noto e Davide Buongiorno: martedì 28 marzo (ore 20,30) con: “Sideways. In viaggio con l’Albugnano”. In degustazione 8 calici con accompagnamento gastronomico a base dei prodotti del Mercato Contadino di Campagna Amica Asti. Serata organizzata in collaborazione con l’Associazione Albugnano 549.
Quota di adesione: 40 euro. Posti limitati. Necessaria la prenotazione: 337 1120058.