ASTI – I consiglieri comunali Vittoria Briccarello e Mauro Bosia di Uniti si può e Mario Malandrone di Ambiente Asti hanno presentato al sindaco Maurizio Rasero un’interrogazione a risposta scritta.
Al centro la situazione di Via Gancia, che ha visto la necessità di uno sgombero d’emergenza in data 10/11 dell’edificio in quanto pericolante: “Seppure ben gestito – dicono i consiglieri di minoranza – rappresenta un disagio ulteriore per famiglie spesso già in difficoltà, e dall’effetto quanto meno traumatico”. E ancora: “Sono numerosi i casi di disagio abitativo sul nostro territorio già trattati e di cui il Comune dovrebbe essere a conoscenza (es. area “Tetti Blu”, area “Via Pavese”). Lo sgombero d’emergenza e la relativa ricollocazione per sopperire all’emergenza abitativa pesa in maniera non indifferente sulle spalle dei servizi sociali, che devono attivarsi in modo repentino. La questione abitativa deve essere gestita con una progettualità responsabile e lungimirante e non sono come attività d’urgenza”.
Per questo i consiglieri domandano:
-quali e quanti sono gli edifici con problemi strutturali abitati presenti in città
-quali soluzioni abitative il Comune offre alle famiglie interessate
-quali sussidi economi sono previsti per sopperire all’emergenza abitativa
-come il Comune ha intenzione di porsi per limitare gli sgomberi e per la messa in sicurezza degli edifici
-come il Comune intende, in concorso con l’ATC, farsi promotore di iniziative che portino a investire in fondi per gli edifici popolari
-quali sono le pratiche messe in opera fino ad oggi
-come il Consiglio può agire per stimolare l’intervento di Enti e simili per sopperire alla situazione attuale
-qual è lo stato di sanità dei bilanci ATC
-la disponibilità di alloggi attuali dell’ATC per il cambio alloggi
-se nel caso dei locatari di alloggi privati, come spetta da normativa, si provvederà nei casi richiesti e in base ai requisiti di accesso a ERP all’inserimento nella graduatoria dell’emergenza e all’accompagnamento nel caso non vi siano alloggi liberi nella ricerca di alloggi a canone calmierato
-quali soluzioni il Comune può proporre all’ATC per alloggi di risulta
-se il Consiglio può chiedere a livello regionale una presa in carico della situazione
-se il Comune può farsi carico di istituire un osservatorio, attraverso l’impegno del Consiglio stesso, per mappare emergenze quali quelle suddette, fermo restando il lavoro svolto dall’ATC.