Un fenomeno di ambito mediatico, ancor prima che politico, perché, come già scritto in passato, i leader del governo (e gli staff mediatici cui si appoggiano) hanno saputo intercettare ed indirizzare le paure ed i desideri di gran parte dell’elettorato. Con particolare riguardo per l’allarme migranti, comunque più percepito che reale, cinicamente cavalcato da Salvini che non perde occasione per postare sui social qualsiasi notizia possa metterli in cattiva luce.
Arrivando fino al paradosso, davvero clamoroso per un ministro degli Interni, di vedersi smentire da una prefettura (quella di Vicenza, area in cui un migrante affetto da tubercolosi ha fatto perdere le tracce e “generato” un tweet del ministro che ha ipotizzato il rischio epidemia), ovvero un organo decentrato dello stesso ministero dell’Interno. Parallelamente, forse anche per non vedersi scavalcato dal collega sulle prime pagine dei giornali, Di Maio è tornato con forza sull’ipotesi di chiusura domenicale degli esercizi commerciali.
Idea che offre l’impressione che – anziché cercare di attuare politiche volte a migliorare le condizioni di lavoro di chi opera nella Grande Distribuzione Organizzata, con maggior turnazione e stipendi migliori – il governo preferisca optare sempre per la via più semplice. Che, purtroppo, non è quasi mai quella migliore.