Dicono da Libera: “I sistemi che esse combattono possono essere rappresentati dalla Repubblica islamica dell’Iran o dal regime dei Talebani in Iraq, ma anche dai modelli culturali mafiosi delle organizzazioni criminali”.
I tre incontri del corso trattano ciascuno di questi contesti attraverso le testimonianze dirette o indirette di donne che lottano per abbattere le barriere dell’omertà imposta dai regimi, dalle società, dalle mafie.
La formazione, organizzata da Libera con Acli e Israt, in collaborazione con Welcoming Asti, Amnesty international, Fondazione Goria, si terrà nella sede dell’Uni-Astiss dalle 15 alle 18 nei giorni 22 febbraio, 1° marzo e 15 marzo
- 22 febbraio– La rivoluzione non violenta delle donne e del popolo iraniano contro la Repubblica islamica
- 1° marzo – Donne in Afghanistan tra speranza e disperazione
- 15 marzo – Donne contro il sistema patriarcale mafioso
Per Libera il corso rientra nel percorso di avvicinamento al 21 marzo, XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che quest’anno si celebrerà a Milano per puntare i riflettori sulla pervasività delle mafie al Nord. Proprio a Milano nel 2009 veniva uccisa dalla ‘ndrangheta Lea Garofalo, donna e madre calabrese che aveva deciso di rompere con le regole di omertà della ‘ndrangheta per affermare il diritto alla vita, alla libertà, alla possibilità di immaginare un futuro migliore per la figlia.
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