CALOSSO – Il 21 maggio, dalle 11 alle 19, nella bella cornice del Castello di Calosso, si riuniranno per la prima volta tutti i 12 produttori del Calosso Doc, con oltre 10 annate in degustazione.
Un’occasione per scoprire questa denominazione, tra le più piccole d’Italia, nelle sue diverse sfaccettature.
Costo: 15 euro comprensivo di calice in vetro e tasca (10 euro per i soci AIS/FISAR e ONAV) con pagamento all’ingresso del castello.
Per info e prenotazioni: info@calossodoc.it, www.calossodoc.it
Saranno presenti anche menu dedicati nei ristoranti Crota ‘d Calos e Il Duca Bianco
In occasione della giornata nazionale ADSI, sarà possibile visitare gli ambienti interni del Castello guidati dagli stessi proprietari.
Orari 10-13 / 14:30 – 17:30
Info e prenotazioni al 339-5971315, castellodicalosso@gmail.com
Calosso Doc
La DOC Calosso, una delle denominazioni più piccole e giovani d’Italia, nasce nel 2011, a tutela di un vino prodotto con uve dal vitigno Gamba Rossa, o conosciuto localmente come Gamba di Pernice. Patrimonio riscoperto di uno dei più vecchi e rari vitigni piemontesi, il Gamba di Pernice deve il suo nome al particolare colore rosso acceso del raspo prima dell’invaiatura, che ricorda le zampette delle pernici. Un tempo noto nell’Albese come Pernicine, il Gamba di Pernice, detto anche Gamba Rossa o Imperatrice dalla Gamba Rossa, è un vitigno oggi raro, già attestato dal Nuvolone nel 1798, testato dall’inchiesta Leardi Demaria attorno al 1870 e dato come tipico dell’Alto Monferrato dal Rovasenda negli stessi anni. Andato quasi scomparso nel ‘900, grazie alla caparbietà di alcuni produttori calossesi, dopo 12 anni di sperimentazione con l’Università di Torino, è stato ripiantato da diversi produttori, diventando fiore all’occhiello della viticoltura calossese, fino al riconoscimento nel 2011 della denominazione Calosso.
I vini a denominazione di origine controllata “Calosso” devono essere ottenuti da uve provenienti dal vitigno Gamba Rossa dall’ 90% al 100%; possono concorrere nella misura massima del 10%, congiuntamente o disgiuntamente, uve di altri vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte. Prima dell’entrata in commercio devono decorrere minimo 20 mesi di invecchiamento e 30 mesi per la versione Riserva. La sua produzione è consentita nei comuni di Calosso, Costigliole d’Asti e Castagnole delle Lanze
Oggi gli ettari sono vitati totali sono 15 circa, con una decina di aziende produttrici e svariate interessate a nuovi impianti. All’esame visivo il Calosso si presenta di un bel colore rosso rubino mediamente carico; è un vino molto particolare all’esame olfattivo, connotato da intensi aromi speziati e balsamici che ricordano il pepe verde ed altre essenze orientali, con un fruttato che si esprime prevalentemente negli aromi di confettura e di ciliegia sotto spirito. Al palato si esprime con un tannino morbido ed un medio corpo, con un medio/basso contenuto alcolico (12,5%/14% Vol) che dona al vino un incredibile bevibilità. Un vino elegante, longevo, di grande complessità che ha un potenziale di invecchiamento di 10-20 anni, in funzione dell’annata.