Per sostenere la candidatura Unesco, i Comuni del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato garantiranno un impegno economico straordinario: nel 2023 e 2024 verseranno una quota doppia rispetto a quella assicurata finora.
La decisione è stata assunta ieri durante l’Assemblea, tenutasi a Palazzo del Michelerio, dando il via libera dopo un approfondito esame su ciò che è già stato fatto e che dovrà ancora essere attuato per comporre il dossier di candidatura, finalizzata a ottenere la dichiarazione di “eccezionale valore universale” del territorio astigiano per la specificità paleontologica che lo caratterizza. Il voto, quindi il conseguente impegno economico, ha riguardato anche i soci privati (27, mentre quelli pubblici sono 72).
“Chiediamo un contributo straordinario per un progetto straordinario, gettiamo il cuore oltre l’ostacolo” – l’invito del presidente Gianluca Forno, prima del voto, all’Assemblea – Il Distretto partecipa come partner alla candidatura Unesco, nella certezza che il riconoscimento renderà ancora più forte e attrattivo il territorio, cioè i luoghi in cui viviamo“.
Grazie all’assenso dell’Assemblea, il Distretto disporrà complessivamente di un cifra di circa 110 mila euro per sostenere concretamente le azioni che il Parco Paleontologico Astigiano, soggetto istituzionalmente deputato alla presentazione della candidatura, dovrà attuare entro il 2024 secondo un piano di interventi che supererà i 500 mila euro di costi complessivi.
Tra le iniziative previste, illustrate da Livio Negro, presidente del Parco: una nuova mostra, da settembre per un anno, nell’ex chiesa del Gesù che avrà per protagonista il capodoglio pliocenico di Vigliano; un confronto di due giorni sull’unicità del nostro territorio che, a novembre, impegnerà ad Asti una quindicina di paleontologi provenienti da varie parti del mondo; l’esposizione di un reperto, tra i più importanti esemplari conservati al Museo dei fossili, in un contesto internazionale (San Diego o Tokyo) sulla base della collaborazione che Asti ha avviato con ricercatori scientifici delle due città e di San Francisco. Sarà anche realizzato un censimento puntuale sui geositi paleontologici, geomorfologici e idrogeologici presenti sul territorio, aggiornando sulla loro presenza (52 unità) rilevata in passato. I risultati della ricerca troveranno spazio nell’ultimo dei tre volumi bilingue (italiano e inglese) indispensabili per la candidatura.
Il contributo straordinario raddoppierà le quote dal più piccolo al più grande Comune: Cerreto e Chiusano, per esempio, passeranno da 111 a 222 euro per ognuno dei due anni, mentre lo sforzo economico richiesto ad Asti sarà di 16 mila e 400 euro nel biennio. “Ciò che il Distretto oggi ci chiede non va visto come una spesa, ma come un investimento per il nostro territorio: il Comune di Asti lo sosterrà, così come la Provincia” la dichiarazione, nella doppia veste istituzionale, di Maurizio Rasero.
La ricerca di fondi riguarderà anche nuovi soggetti privati e coinvolgerà le Fondazioni bancarie.
“Abbiamo la fortuna di avere un territorio ricco di fossili, dobbiamo arrivare a un risultato eclatante“: il presidente Mario Sacco ha ribadito l’interesse della Fondazione CRAT sul progetto di candidatura e dato ampia disponibilità a definire un sostegno economico. Si verificherà anche la possibilità di attingere ai fondi Gal.
“Sono molto soddisfatto degli apprezzamenti – commenta Forno – ma soprattutto del fatto che sia stato preso dai soci l’impegno ad essere protagonisti in questa importante sfida del territorio e per il territorio. Questo premia anche il lavoro portato avanti sin qui dal Distretto”.
Nel corso dell’Assemblea, chiamata ad approvare i bilanci consuntivo 2022 e preventivo 2023, si è infine fatto il punto sui progetti già attuati o che caratterizzeranno quest’anno l’attività del Distretto sul territorio.