ASTI – Con il Decreto Legislativo 10 marzo 2023 n. 24 Il governo italiano ha recepito la direttiva UE 2019/1937 riguardante “la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione” (cd. whistleblowing).
Il provvedimento in oggetto impone a tutte le aziende con più di 50 dipendenti (o che, indipendentemente dalla loro dimensione siano in possesso del modello organizzativo 231) di adottare un sistema che consenta a dipendenti e collaboratori di una impresa di denunciare, in forma anonima, eventuali violazioni della normativa nazionale e dell’Unione Europea, anche quando recepita tramite la legislazione italiana, in materia di contratti pubblici prevenzione del riciclaggio, sicurezza e conformità dei prodotti, sicurezza dei trasporti, norme ambientali, norme sulla sicurezza degli alimenti, protezione dei consumatori, tutela della vita privata, frodi e corruzione, norme in materia di concorrenza e aiuti di stato, di imposta sulle imprese (reati fiscali) ecc..
Sull’argomento l’Unione Industriale della Provincia di Asti, in collaborazione con l’Ordine Avvocati di Asti, ha organizzato un convegno che si è tenuto ieri 16 novembre.
Ha aperto i lavori il Geom. Andrea Amalberto, Presidente dell’Unione Industriale della Provincia di Asti, che ha sottolineato che “Le tematiche oggi in discussione sono particolarmente delicate per le aziende in quanto riguardano aspetti che possono mettere in difficoltà l’organizzazione delle stesse. È necessario, peraltro, che tali regole non appesantiscano ulteriormente il lavoro degli imprenditori”.
L’avv. Roberto Ponchione, referente della Commissione Lavoro e Previdenza in seno all’Ordine Avvocati di Asti, in rappresentanza della Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Asti avv. Giorgia Montanara, ha moderato i lavori introducendo gli interventi dei relatori, l’avv. Luca Antonetto del Foro di Torino, socio AGI, nonché Presidente “coordinatore” del Comitato Centro Studi dell’Associazione dei Componenti degli Organismi di Vigilanza ex Dlgs. 231/2001, l’avv. Elia Notarangelo del Foro di Asti, segretario AGI per la sezione del Piemonte e Valle d’Aosta, componente della Commissione Lavoro e Previdenza in seno all’Ordine Avvocati di Asti i e il Dott. Maurizio Trabucco HR Manager Vernay Italia s.r.l. Unipersonale.
Nel corso del convegno sono state approfondite le varie prescrizioni legislative a cui le aziende dovranno far fronte ed il loro collegamento con i modelli organizzativi di cui al D.Lgs. 231/2001 e con la disciplina della privacy che coinvolge sia il soggetto che effettua la segnalazione che la persona a cui la segnalazione si rivolge.
Le relazioni degli avv.ti Antonetto e Notarangelo hanno permesso di approfondire i vari aspetti della normativa facendo spesso riferimento alle linee guida emanate dall’ANAC e da Confindustria. Ne è emerso un insieme di regolamentazioni che mirano a tutelare la persona che effettua la segnalazione mettendola al riparo da atti ritorsivi sia diretti, che indiretti.
Le aziende a cui si applica la disciplina devono istituire un canale interno per permettere di effettuare le segnalazioni, proteggendo la privacy del segnalante e garantendo che, a seguito della stessa, sia effettuata un’indagine di cui andrà data notizia al segnalante. Sarà quindi necessario individuare una o più persone, interne o esterne all’azienda, che ricevano le segnalazioni e effettuino l’attività di indagine.
Tuttavia è possibile che la segnalazione venga fatta anche utilizzando canali esterni, nel caso in cui ci sia il fondato sospetto che quello interno sia inaffidabile o comunque non sia tale da proteggere il segnalante da ritorsioni.
Dal lato sanzionatorio le disposizioni prevedono pene amministrative pecuniarie da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 50.000 euro per una serie di violazioni che riguardano sia la mancata istituzione del canale di segnalazione, che la non effettuazione delle attività di verifica ed analisi.
Nell’ultima parte del convegno il Dott. Trabucco ha portato la esperienza della attività in concreto svolta dalla Vernay Italia s.r.l. in vista dell’operatività della nuova disciplina prevista per il prossimo 17 dicembre 2023, specificando che “per garantire la riservatezza del segnalante abbiamo implementato una piattaforma informatica e stiamo procedendo ad un’apposita formazione alla struttura sui contenuti del whistleblowing, con particolare riferimento ai soggetti che dovranno gestire correttamente le segnalazioni. L’utilizzo della piattaforma è stato prevista anche per la segnalazione di abusi, molestie e illeciti legati alla parità di genere”.
Il convegno si è chiuso lasciando spazio ai partecipanti di esprimere le loro considerazioni e domande su come si devono comportare per adempiere al meglio alle nuove disposizioni.