La Direttiva UE 2019/1158 a sostegno della genitorialità

In vigore la Direttiva dell’Unione Europea relativa all’equilibrio tra vita e lavoro

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Consigliera di Parità della Provincia di Asti Chiara Cerrato

È entrata in vigore il primo di agosto la Direttiva UE n. 1158 dell’Unione Europea che vara una serie di misure a sostegno della genitorialità e della parità di genere, con una maggiore attenzione ai tempi di conciliazione vita/lavoro.
Prima di enunciare le principali novità, occorre ricordare che le Direttive comunitarie, considerate fonti del diritto italiano, non sono immediatamente obbligatorie ed esecutive negli Stati membri, ma devono essere recepite con una Legge che le rende applicabili nei singoli Stati. La Direttiva fornisce però una scadenza che, se non rispettata, può generare sanzioni per gli Stati inadempienti. In questo caso l’Unione Europea prevede che gli Stati si conformino alla norma comunitaria entro tre anni, dunque entro agosto 2022.
Speriamo ovviamente che i tempi legislativi italiani siano rapidi, perché le norme qui declamate possono garantire una più equa ripartizione degli impegni familiari, promuovendo la parità di genere e maggiori possibilità di partecipazione delle donne nel mondo del lavoro.

Cosa prevede la Direttiva UE 2019/1158 in sintesi
Una estensione del congedo di paternità a dieci giorni; sarà la legislazione statale che determinerà la tempistica per accedervi e la relativa retribuzione (l’invito UE è che ci sia equiparazione al congedo per maternità anche in campo salariale).
Pur non modificando la normativa riferita al congedo parentale (da dieci a undici mesi massimi complessivi per entrambi i genitori entro i 12 anni di vita del bambino), la direttiva UE 2019/1158 prevede l’estensione da uno a due mesi quale periodo minimo di congedo parentale, non trasferibile da un genitore all’altro, sancendo così un diritto individuale che gli Stati membri dovranno garantire con opportune misure affinché lo stesso sia garantito ed usufruibile con un ragionevole termine di preavviso.
I lavoratori avranno anche, conformemente a quanto stabilito dallo Stato di appartenenza e nei periodi determinati dalle singole norme, il diritto di assentarsi per cause di forza maggiore derivanti da ragioni familiari urgenti e impreviste, come in caso di malattie ed infortuni, che rendano indispensabile ed immediata la loro presenza.
Considerando l’invecchiamento della popolazione che caratterizza la nostra società, con la conseguente sempre maggiore necessità di assistenza a famigliari, la Direttiva UE 2019/1158 prevede anche la possibilità di usufruire di cinque giorni lavorativi all’anno di congedo per i lavoratori che prestino assistenza personale ad un parente che ne necessiti a causa di infermità connessa all’età o grave motivo medico certificato.
Infine l’Unione Europea stabilisce che i singoli Stati adottino le misure necessarie a garantire il diritto per lavoratori con figli di chiedere, e ottenere, orari di lavoro flessibili. I datori di lavoro, tenendo conto delle modalità richieste, delle risorse disponibili, della possibilità di poter offrire tali modalità, potranno approvare, rinviare o respingere le richieste ma occorrerà motivare il diniego.
Un ventaglio dunque di opportunità che potrebbero dunque fornire maggiori agevolazioni ai genitori lavoratori e magari anche incentivare nuove nascite.
Ricordo che attraverso il link https://www.provincia.asti.gov.it/it/page/vademecum-lavoro-e-parita-f2ed6649-25dd-4446-a154-858890521b06 è possibile scaricare il pdf del Vademecum per lavoratori, genitori e datori di lavoro “Una bussola per la parità”, redatto con l’Ispettorato territoriale del Lavoro e l’INPS, che contiene tutta la normativa aggiornata su congedi parentali, incentivi per i datori di lavoro, norme e sanzioni in materia.

Prof.ssa Chiara Cerrato
Consigliera di Parità della Provincia di Asti

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