“Diavoli Blues”: Sergio Barletta presenta il suo libro a Palazzo Mazzola

Giovedì 30 marzo alle 18. Evento promosso dal Lions Club Storici, Artisti e Presepisti d’Asti

ASTI – Il Lions Club Storici, Artisti e Presepisti d’Asti organizza la presentazione del libro “Diavoli Blues” di Sergio Barletta (edizioni Porto Seguro). L’evento è in programma per giovedì 30 marzo, alle 18, nel salone di rappresentanza dell’Archivio Storico di Asti a Palazzo Mazzola.

Il libro racconta una storia vera di usura, una delle tante storie sommerse e dolorose che tormentato il nostro Paese.

“Si tratta di un problema diffuso in tutta Italia, anche nel ricco nord. Quando le banche chiudono i rubinetti, c’è qualcuno subito pronto a proporre una apparente via d’uscita che conduce nel baratro”.

La presentazione del libro sarà condotta da Mauro Imbrenda. Oltre all’autore, interverranno il dott. Davide Greco PM della Procura di Asti e Gionata Borin del coordinamento provinciale di Libera.

Alcune brevi letture del libro saranno intervallate da brani musicali eseguiti dai maestri Marco Di Cianni e Dario Inserra.

Il volume, celebrato soprattutto nella sua terra d’origine, la Calabria (dove la storia è ambientata), è già stato presentato in diverse città italiane grazie alla collaborazione di Sostituti Procuratori antimafia, di Sindaci, di Prefetti, di giornalisti ed esponenti di associazioni anti-racket.

Il romanzo ha avuto un grande successo ed è già alla terza ristampa.

Diavoli Blues è una vicenda ambientata a Cosenza, dove ho vissuto – racconta Sergio Barletta -. La storia è ispirata dalla volontà di togliere il velo sul dolore procurato da un altro tema nascosto, la piaga dello strozzinaggio. Il luogo rimane indeterminato, perché l’usura è un delitto che avviene in qualsiasi luogo. È un tema sempre tenuto sotto traccia, un tema degli ‘invisibili’, che crea imbarazzo. Ma è un delitto aberrante perché sfrutta il bisogno dell’altro, è un delitto-carogna”.

L’autore è cosentino di origine ma da una vita ormai trapiantato a Busto Arsizio: di professione consulente tecnico, con la passione per il teatro, il tango e per la politica, è al suo secondo romanzo, dopo il successo di “Diario di una maitresse”, una vicenda sullo sfondo della tragedia, per troppi anni rimasta sotto silenzio, del campo di concentramento nazi-fascista di Ferramonti di Tarsia, alle porte di Cosenza.

 

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