ASTI – Si annuncia ricca di spunti la presentazione della rivista trimestrale Astigiani, prevista sabato 21 settembre dalle ore 18 alla chiesa della Consolata di via Hope, un gioiello del barocco aperto per l’occasione.
Il 48° numero di Astigiani si apre con una inedita copertina di attualità: la fotografia immortala una delle fasi di demolizione di questa estate dell’imponente edificio dell’ex Mulino Valente di corso Savona. È stata abbattuta dalle ruspe anche la casetta d’angolo del Lungotanaro e sono a rischio sette grandi platani di corso Savona.
Astigiani ha chiesto all’assessorato all’Urbanistica del Comune di Asti un accesso agli atti della pratica edilizia ed è in grado di anticipare il rendering del progetto che ad oggi prevede una nuova rotonda, collegata ad una pista ciclabile, che dovrebbe sacrificare i platani e veder sorgere un nuovo supermercato Lidl sull’area dell’ex mulino.
Una scelta urbanistica che ha fatto e fa molto discutere e che Astigiani sviluppa ospitando interventi di segno e parere diverso. La storia di quel mulino, con testimonianze e fotografie inedite, è ricostruita da Pippo Sacco, che ripercorre anche le tracce di altri mulini che hanno segnato la vita della città. Ci si domanda: come mai quell’edificio di archeologia industriale non aveva il vincolo della Soprintendenza? Un tema caldo e destinato ad alimentare il dibattito sulle demolizioni che hanno cancellato pezzi di storia e memoria.
La rivista ospita nelle sue 120 pagine decine di altri servizi e rubriche. Le borse di ricerca “Luciano Nattino” portano a tratteggiare la figura di don Alfredo Bianco, un singolare caso di prete intellettuale, del cronista barbiere Michele Arri che per 44 anni raccontò la vita astigiana nei primi dell’Ottocento e di un alpino divenuto “schiavo di Hitler”.
Alessandro Sacco ha ripercorso la storia del Palio dal punto di vista della scelta di correrlo a numero chiuso, com’è successo in questi anni, o aprirlo ad altre realtà come è avvenuto più volte in passato.
Antonella Manuela La Rocca tratteggia la storia umana e artistica di Carlo Carosso, il pittore astigiano, con radici in Grecia, le cui opere sono esposte a palazzo Mazzetti in una bella mostra fino alla fine di ottobre.
L’intervista “Confesso che ho vissuto” racchiude una storia di amicizia tra Sergio Miravalle, ora direttore di Astigiani e Armando Brignolo, pittore, scrittore, giornalista, un intellettuale autodidatta dalla cinque vite.
Le rubriche di Astigiani arricchiscono la rivista con altre storie e curiosità: dalla famiglia di nobili francesi che scoprono di avere radici astigiane, raccontata da Donatella Gnetti, al ricordo della maestra Perdomo, storica figura di educatrice, affidato a Daniela Nebiolo. La rubrica “Cronache del Novecento” ci porta con Dario Rei a Pino d’Asti che vide nel 1946 un delitto dagli ingredienti di un giallo: arsenico, tresche amorose, gelosia.
Altre tracce raccolte da Astigiani portano a ricordare Centu l’ultimo fabbro carradore del Fortino e Giuseppe Leccioli, artista del collage raccontato con amore dal figlio Carlo.
La rubrica affidata all’Archivio di Stato descrive il giorno dell’inaugurazione della ferrovia Asti-Chivasso del 20 ottobre 1912 e annuncia la mostra sul tema allestita nelle sale dell’Archivio. “Ceppi di vite” racconta con Giancarlo Sattanino alla storia dei Ferraro di Montemagno, mentre il “Tempo futuro” di Valentina Fassio fa scoprire la scelta artistica di Daniela Placci, attrice e cantante che ha scelto di vivere ad Asti per colpa di Vittorio Alfieri.
Le pagine del ricordo si aprono con l’immagine di Massimo Cotto che aveva scritto sullo scorso Astigiani dell’amico Giorgio Faletti. La sua figura di giornalista esperto di musica è tratteggiata da Marinella Venegoni, firma storica della Stampa che ce ne consegna un ritratto intenso. Astigiani ricorda anche Carlo Charlie Accomasso, giornalista degli anni ruggenti della Nuova Provincia. “La collina di Spoon river” offre come sempre manciate di parole alla memoria dei tanti che ci hanno lasciato in questa estate.
La rivista riserva come chicca finale un racconto inedito di Gian Marco Griffi che anticipa i temi del prossimo romanzo dell’autore di Ferrovie del Messico. In chiusura l’elenco di coloro che hanno aderito al progetto di azionariato verde del Bosco degli Astigiani, con la cronaca del picnic d’inizio estate sul prato di Viatosto.
Le pagine iniziali riferiscono anche delle azioni concrete di solidarietà portate avanti da Astigiani e anticipano il disegno che andrà a contraddistinguere il prossimo bavagliolone del Bagna Cauda Day di fine novembre. Il motto “Esageruma nen il mondo è di tutti” è stato illustrato da Giorgia Sanlorenzo, eclettica artista monferrina.
La rivista Astigiani è in vendita nelle principali edicole e librerie a 8 euro e sarà inviata agli abbonati che la possono anche ritirare nella sede dell’associazione in via San Martino 2 (angolo corso Alfieri, di fronte a Palazzo Mazzetti) aperta nei pomeriggi di martedì, giovedì e sabato dalle 16,30 alle 19.