ASTI – Nei giorni scorsi anche gli studenti del Cpia 1 di Asti “Eugenio Guglielminetti” sono stati al Teatro Alfieri per assistere allo spettacolo “Il Messaggero delle stelle”, nell’ambito del Progetto Teatro Scuola, per poi riflettere in classe su libertà di pensiero e scienza.
Uno spettacolo entusiasmante, con Astolfo d’Inghilterra che entra in scena precipitando dal cielo: come ci ha raccontato Ariosto, deve riportare sulla Terra il senno di Orlando, e, come ci racconta l’autore Francesco Niccolini, sulla Luna fa un incontro inaspettato: Galileo Galilei, a consesso con altri uomini di scienza, visionari e buontemponi: il “secchione” Keplero, l“ineccepibile” Newton, Tycho Brahe, presuntuoso dal nome ridicolo e altri grandi scienziati del passato, tra cui i vegliardi Aristotele e Tolomeo.
Questo gruppo di vecchietti, interpretati magistralmente da un solo attore, sono impegnati a banchettare discutendo animatamente sui massimi sistemi, tra teorie ed errori utilissimi all’evoluzione della scienza.
Flavio Albanese ci fa una lezione di fisica e di letteratura filologicamente perfetta, tra rime argute dal sapore rap e molta “patafisica”.
Astolfo diventa così inconsapevolmente e spassosamente un “messaggero delle stelle”, come Galileo Galilei con le sue opere e il suo metodo scientifico, giunto fino a noi. Gli studenti Natalia, Eliana e Nacho, in classe, esprimono le loro impressioni.
“Lo spettacolo comincia con un signore che sembra pazzo, chiamato Astolfo che cade sulla Luna citando la celebre frase di Neil Armstrong «Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità», poi l’attore impersona diversi personaggi storici e della scienza tra cui Galileo Galilei, Copernico, Leonardo, e cita ancora Stephen Hopkins, Einstein.
Le idee più importanti che vorremmo evidenziare sono l’umiltà, l’importanza di avere una mente aperta, e soprattutto di non bruciare le persone in piazza solo perché hanno idee diverse dalla maggioranza. Galileo ha dovuto abiurare per non fare la fine di Giordano Bruno. A quell’epoca sembra un’eresia mettere la Terra al centro del mondo, invece di Dio.
In conclusione, la scienza non è verità assoluta: alla luce delle sempre nuove scoperte, si aggiorna e evolve continuamente. Non dobbiamo avere paura di concepire nuove forme e nuovi modi di capire il mondo e la realtà”. Anche Battista, Sanyana, Marie, Alina scrivono insieme un breve commento:
“Lo spettacolo ci ha lasciato un’enorme “impronta” (come quella di Armstrong sulla Luna) sul fatto che dobbiamo sempre lottare per esporre il nostro pensiero. Questo ci è venuto in mente ricordando che nel passato non si aveva diritto di espressione. Questa riflessione la dedichiamo alle persone che nel passato non ne hanno avuto la possibilità, tra cui Galileo Galilei, che alla fine della sua vita ha dovuto affermare che non credeva nelle proprie scoperte cioè ha dovuto rinnegare il proprio pensiero”. Le studentesse Maria Pia, Ana e Tetiana: “Siamo rimaste entusiaste, sarebbe stato un peccato perdere questo spettacolo! Bravura dell’attore a parte, riteniamo che il teatro possa essere un modo per far comprendere ed amare qualsiasi materia. Se gli studenti avessero la possibilità di assistere ogni tanto a uno spettacolo teatrale come questo, si appassionerebbero di più allo studio e all’apprendimento”.