Le articolate attività, coordinate a livello centrale dal Servizio Centrale Operativo, sono state condotte da personale delle Squadre Mobili e delle SISCO in 33 province italiane con il supporto specialistico delle Agenzie regionali per la protezione Ambientale e della Polizia Stradale.
All’esito dei 3 giorni di intense attività operative, sono state sottoposte a controllo oltre 168 aree sospettate di essere adibite all’illecito stoccaggio e conservazione dei rifiuti, 40 delle quali sono state sottoposte a sequestro. Più di 1763 i soggetti identificati, 103 persone sono state denunciate in stato di libertà per reati connessi all’illecita gestione dei rifiuti, 2 persone arrestate in flagranza di reato ed oltre 85 violazioni amministrative rilevate per un importo superiore ai 200 mila euro.
In Provincia di Asti le attività coordinate dalla locale Squadra Mobile hanno visto la partecipazione di operatori della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, dell’Ufficio Immigrazione e della Polizia Stradale, coinvolgendo anche gli Enti istituzionalmente predisposti alle attività di contrasto come l’Arpa Piemonte e l’Ispettorato del Lavoro Asti – Alessandria.
All’esito dei 3 giorni nella Provincia di Asti, sono stati sottoposti a controllo 6 siti commerciali, 54 soggetti identificati, irrogate 5 sanzioni amministrative per un totale di oltre 7 mila euro, due attività sono state sospese per gravi irregolarità in materia di salute e sicurezza sul lavoro e a due soggetti in provincia di Asti sono state contestate violazioni di norme in materia ambientale.
Le attività istruttorie e di verifica conseguenti all’accesso sui siti controllati proseguiranno nei prossimi giorni a cura delle singole Agenzie regionali al fine valutare la sussistenza di ulteriori illeciti amministrativi e/o penali.
L’attività rientra nella costante azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla Polizia di Stato, in un settore che da decenni rappresenta una fonte di ingente, illecito profitto anche per le organizzazioni criminali, al fine di porre un freno all’espansione dei c.d. crimini ambientali che danneggiano il territorio e mettono costantemente a rischio la salute dei cittadini.