Avviato con l’intento di ridurre l’impatto ambientale e i costi di gestione in vigneto, grazie a una minore dispersione dei trattamenti fitosanitari, NoviAgri ha già dimostrato risultati promettenti. “Siamo estremamente orgogliosi dei progressi compiuti con il progetto NoviAgri,” ha affermato Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio. “L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella viticoltura non è solo il futuro, ma è già una realtà nel nostro territorio, dimostrando che l’innovazione tecnologica può andare di pari passo con la tradizione e la manualità dei nostri viticoltori”.
La prova in campo è l’ultimo tassello di un lungo e proficuo progetto di ricerca industriale che il Consorzio ha portato avanti in questi anni e che ora giunge alla fase finale di industrializzazione; già molte aziende produttrici di macchine agricole hanno dimostrato grande interesse per realizzare ex novo l’atomizzatore o un kit da installare su atomizzatori già in uso.
A illustrare i progressi compiuti da NoviAgri sono intervenuti illustri speaker quali Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio; Giorgio Marino, dirigente dell’I.I.S.S. G. Penna; i professori Paolo Gay, Lorenzo Comba, Fabrizio Gioielli, Paolo Marucco dell’Università degli Studi di Torino – DISAFA; Giancarlo Spezia di Tecnovict-Spezia S.r.l.; Leonardo Sileo di CSP Innovazione nelle ICT; Salvatore Giacoppo, consulente viticolo del progetto; e Federico Barone di GreenSharp.
La collaborazione tra l’Università degli Studi di Torino, Tecnovict-Spezia S.r.l., CSP Innovazione nelle ICT e il Consorzio stesso ha permesso di adottare un approccio multidisciplinare, fondamentale per affrontare le sfide della viticoltura moderna.
Chiude il Presidente Maccario: “Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato continuerà con entusiasmo il suo percorso di innovazione e sostenibilità, confermando il proprio impegno non solo verso la qualità eccezionale dei suoi prodotti, ma anche verso la tutela dell’ambiente e la salute dei consumatori”.
L’importanza di questo studio è stata riconosciuta lo scorso 5 aprile anche dall’OIV, L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, punto di riferimento scientifico e tecnico per il mondo vitivinicolo globale, che ha definito il progetto come un’importante miglioria e innovazione per la tutela dell’ambiente e la salute dei consumatori.