Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale del Pd Michele Miravalle, intervenuto in merito all’annuncio dei 100 milioni della Regione volti a finanziare il Collegamento Sud Ovest.
Agli Astigiani esasperati dal traffico impazzito della città e da livelli di inquinamento che stanno mettendo a serio rischio la loro salute non bastano comunicati stampa trionfalistici in piena campagna elettorale, ma fatti. La scorsa settimana la Regione ha annunciato che 100 milioni di euro per finanziare il Collegamento Sud Ovest sono stati inseriti nel Contratto di programma tra Anas e Ministero dei trasporti 2021-2025. Proprio Anas nei mesi scorsi aveva presentato 5 possibili tracciati con costi che partono da 200 milioni di euro. In attesa di leggere nel dettaglio il contenuto del contratto, ad oggi non ancora pubblicato, proviamo a mettere in fila alcuni fatti.
1) Cento milioni basteranno (forse) per il primo lotto dell’opera, cioè un nuovo ponte sul Tanaro e un viadotto che “atterrerà” tra Variglie e Corso Alba (dove c’è il campo da golf), da lì l’unica soluzione per auto e camion sarà rientrare in città da Corso Alba e dunque sul Cavalcavia Giolitti per raggiungere la zona Ovest della città. Come in un gioco dell’oca impazzito, gli automobilisti si troveranno in pratica a poche centinaia di metri da dove erano partiti. Non occorre essere esperti urbanisti per capire che questo primo lotto avrà un impatto minimo sul traffico e trasformerà Corso Alba in un ingorgo continuo. Facile prevedere che la maggior parte del traffico continuerà a entrare in città dall’attuale ponte sul Tanaro, senza sfruttare il nuovo ponte.
2) Il nuovo ponte e il primo lotto saranno terminati non prima del 2030, cioè tra 6 anni, che, al primo ritardo, diventeranno di più. Gli Astigiani non vedranno nessun beneficio per i prossimi 8-10 anni.
3) L’ingegnere Anas responsabile del progetto audito dalle Commissioni consiliari ad inizio anno ha ammesso, che, qualsiasi delle 5 soluzioni proposte, non servirà a coloro che devono recarsi in città, ma solo al traffico di “attraversamento” che oggi già sfrutta la tangenziale esistente e il collegamento con Asti Est.
Insomma il Collegamento Sud Ovest, non diminuirà il traffico urbano. Parola di ingegnere progettista. Il rischio altissimo insomma è quello di iniziare a costruire un’opera nata incompiuta e con nessun beneficio rilevante per il traffico cittadino, deturpando una delle aree rurali più belle del nostro territorio. E’ questo il miglior modo di spendere 100 milioni di euro? Se l’urgenza di tutti è quella di una città più vivibile, perché non proviamo ad interrogarci tutti come si possano spendere meglio 100 milioni, con benefici maggiori e nel breve periodo? Ecco 5 interventi sulla viabilità cittadina, tecnicamente più semplici del CASO che potrebbero essere tutti finanziati con 100 milioni di euro:
1) Un collegamento tra Corso Alba e piazza Amendola con sovrappasso della ferrovia Torino-Genova;
2) Un’alternativa leggera e urbana a Viale Don Bianco, Corso Don Minzoni e Corso Torino sfruttando il Lungo Borbore (Strada Falletti) che colleghi la zona Sud dell’Astigiano al casello Asti Ovest;
3) Il collegamento tra via Torchio e San Fedele e quindi con la tangenziale esistente;
4) Il completamento del collegamento tra Via Cuneo e il cavalcavia Giolitti.
E’ probabile poi che avanzerebbero risorse per studiare un nuovo piano del trasporto pubblico locale che permetta di avere tempi di attesa dei bus degni di una città di 75 mila abitanti. E intanto Anas, si dia una mossa a concludere il cantiere fantasma che da anni riduce a una corsia la tangenziale di Asti verso il casello di Asti Est.
Insomma, ci sono molti modi per non sprecare risorse pubbliche e migliorare la vita dei cittadini.
Michele Miravalle, consigliere comunale