Riceviamo e pubblichiamo
Come MoVimento 5 Stelle non possiamo che guardare con grande preoccupazione l’epilogo della lunga storia di agonia della Casa di Riposo di Asti. Dal 31 dicembre la struttura chiuderà i battenti e lascerà “a piedi” 132 ospiti, 120 operatori sanitari e 30 persone senza fissa dimora. Un bel regalo di Natale per le famiglie delle lavoratici, dei lavoratori e per quelle dei residenti.
Ci chiediamo, a questo punto, come sia possibile che Regione, Banche e Fondazioni non abbiano mosso un dito per salvare la più grande IPAB del Piemonte, la seconda in tutta Italia, come sia possibile che non ci si renda conto della bomba sociale innescata e pronta ad esplodere. Eppure non è stata un’emergenza improvvisa, tutt’altro; non è sempre e solo “colpa del Covid”, la scusa preferita dell’assessore Icardi. È il risultato di anni e anni di immobilismo istituzionale.
Come M5S avevamo infatti già presentato una articolata Mozione in Consiglio Comunale nel Novembre 2017 con la quale evidenziavamo con preoccupazione la discrasia tra il piano industriale ed il preventivo anno 2017 relativamente al monte rette, il preventivo per l’anno 2017 riportava infatti un valore pari a 7.065.300 euro, contro i 7.500.572 euro previsti dal piano industriale. Tale scostamento già allora ci pareva emblematico della scarsa affidabilità del piano che non aveva saputo prevedere un valore così importante quale il fatturato nel primo anno del budget. Per quanto concerne i costi per le pulizie ed i servizi infermieristici, poi, nel piano industriale si individuava un costo annuo di 250.000 euro, mentre nel preventivo tale voce risultava pari a 730.000 euro. Sulla base di queste e altre considerazioni sollevavamo perplessità sui risultati che sarebbero poi puntualmente avvenuti negli anni successivi.
Lo stesso piano industriale prevedeva un forte calo dell’avanzo a partire dal 2019-2020 per una riduzione delle rette conseguenti al ridimensionamento della struttura al termine dell’intervento straordinario di ristrutturazione e un’invarianza strutturale dei costi operativi a causa della rigidità della spesa non essendo possibile contenere le uscite per l’acquisto degli alimenti, dei servizi di pulizia ed infermieristici in quanto i contratti non erano parametrati alle reali presenze.
In sostanza, in merito i preoccupanti elementi segnalati già cinque anni fa (inattendibilità del piano industriale nella stima delle rette e dell’avanzo, ritardo nel progetto di rifacimento dei locali, mancanza di una strategia di ampio respiro) si chiedeva di agire in fretta e rendicontare il tutto. Fummo tacciati malamente con l’accusa di creare allarmismo e provocare addirittura danno d’immagine alla struttura!
Se invece di nascondere la polvere sotto il tappeto si fosse presa in seria considerazione la nostra segnalazione avremmo avuto ben cinque anni per invertire la rotta ed evitare ciò che sta accadendo ora.
Non troppo lontano da noi, tra l’altro, l’IPAB di Alessandria non sembra godere di miglior sorte. Anche lì 90 famiglie di dipendenti aspettano di sapere come andrà a finire la gara d’appalto in corso e se saranno riconfermati o meno i loro posti di lavoro. Una vera e propria emorragia del tessuto sociale della nostra Regione.
Ora dove e come verranno ricollocati i dipendenti del Maina? Come faranno a vivere dignitosamente senza riuscire nemmeno ad accedere agli ammortizzatori sociali? Qualcuno ha considerato il disagio psicologico dei 132 ospiti che saranno ricollocati al di fuori della città di Asti? E quello delle famiglie?
Assistiamo sbigottiti a un totale disinteresse su tutti i livelli (nazionale, regionale e comunale) di questo centrodestra che pensa di poter procedere indisturbato con manovre di macelleria sociale senza pensare alle ripercussioni gravissime sul tessuto economico e sociale del Paese.
Il deputato Coppo, che è stato eletto per tutelare gli interessi del territorio, batta un colpo, così come i compagni di coalizione regionali Gabusi e Carosso.
Perchè nel momento del bisogno, spariscono tutti come neve al sole?
Massimo Cerruti – Consigliere Comunale
Sean Sacco – Consigliere Regionale