Riceviamo e pubblichiamo una nota di Massimo Cerruti, Coordinatore M5S della provincia di Asti
Bisogna essere in malafede per credere alla assurda rappresentazione fornita dal governo di centrodestra sul Superbonus. I numeri, quelli veri, evidenziano tutte le bugie che sentiamo in questi giorni.
Tanto per cominciare il fantomatico costo di 2.000 euro a testa é una colossale frottola che si smentisce facilmente con i numeri: il 110% é stato un investimento di 65mld (secondo dati Enea al 31 gennaio 2023) dei quali il 70% rientra sotto forma di tributi diretti e indiretti quali IVA, Ires, Irpef, contributi Inps per 45mld (fonte Censis); per cui il costo reale per lo Stato sui 5 anni corrisponde quindi a 88 euro a testa l’anno ben al di sotto delle cifre sparate a casaccio dalla premier. Un costo assolutamente sostenibile per ridurre l’impatto ambientale che oltretutto si traduce in risparmi nei consumi e in una crescente autonomia energetica del Paese. Un costo irrisorio se raffrontato ad esempio con quello previsto per la spesa militare, tanto cara al centrodestra, ma anche al Pd, che pesa 433 euro annui a cittadino.
A prescindere comunque dai costi che abbiamo visto, non dimentichiamo poi i risultati che tale provvedimento ha generato.
Ha raccolto un comparto, quello edile italiano, che era la cenerentola d’Europa formato da aziende, fornitori, imprese e professionisti decisi a chiudere, licenziare e portare i libri in tribunale. L’unica via d’uscita per rivitalizzarlo era tentare un elettroshock e cosí ha funzionato: tale comparto da ultimo in breve tempo é diventato il primo in area UE generando una crescita di Pil del 10% in due anni, una sorta di nuovo miracolo economico reso possibile da una politica espansiva dopo anni di recessione ed austerity. 900.000 nuovi posti di lavoro e 1,42 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate sono realtá.
Spieghi il governo piuttosto la loro scelta politica di sacrificare il sostegno al lavoro di imprese, fornitori e professionisti, il risparmio energetico, la transizione ecologica e l’ambiente a favore delle armi e della guerra. Doveva essere il governo del “non disturbare chi vuole fare; chi fa impresa va sostenuto e agevolato” (Meloni, ottobre 2022) e invece dal giorno dopo le elezioni regionali hanno rinnegato tutto.
Oltre alle balle sparate a reti unificate non ci dicono poi quanto lo Stato spenderà in Naspi per i lavoratori che perderanno il lavoro e in cassa integrazione per quelli che prima di essere licenziati verranno sospesi a causa di queste scelte.
Tutti gli studi sono concordi sulla bontà del provvedimento compreso Nomisma che valuta in 964 euro di risparmio medio annuo in bolletta ma per capire il gradimento basta consultare i lavoratori del settore edile ed indotto come i produttori di caldaie, di serramenti, isolanti, pannelli, elettricisti, geometri, installatori, architetti ed ingegneri, artigiani, idraulici e tutta la moltitudine di persone anche astigiane che sta tirando avanti grazie a quello.
Come M5S siamo al loro fianco e pronti a difenderli da questa furia distruttiva che il governo ha messo in atto contro questa misura di assoluto valore che, fra l’altro, era tesa anche ad incrementare il valore immobiliare degli italiani.
La verità é che il Superbonus é stata la cosa giusta fatta al momento giusto e ció é accaduto con il M5S ed il Presidente Conte al governo. Era prevista anche una sua graduale riduzione ma senza mettere in ginocchio nessuno con decisioni prese invece dalla sera al mattino.
Occorre poi anche dire che il Superbonus con il suo meccanismo era nato per favorire i redditi bassi e poco capienti; il governo ora non ha bloccato la misura ma la cessione dei crediti sulla filosofia del “paga e detrai” riservando il bonus solo piú ai benestanti e capienti.
In merito a proposte di ripiego come la cartolarizzazione devo affermare che innanzitutto essa difficilmente si può realizzare poichè davvero in quel caso si trasformerebbe una misura che non è a debito in debito come confermato da Eurostat stesso e poi cartolarizzare significa che i crediti diventerebbero il 50% e fallirebbe l’obiettivo in quanto le imprese non sopravvivrebbero comunque.
Mi metto nei panni di chi ha votato questa maggioranza e mi sembra di avere un altro governo tecnico che anziché andare incontro le reali esigenze dei cittadini, siano essi indigenti oppure imprenditori e lavoratori, va in Europa a prendere ordini di austerity ed a genuflettersi ai diktat dei signori della guerra, parlando di jet e batterie missilistiche solo per citare le ultime tematiche in ordine di apparizione.