ASTI – Dopo 15 anni, le luci del Cinema Ritz sono tornate ad accendersi sabato pomeriggio sul nuovo Astigiani. Il numero di marzo della rivista di storia e storie si è presentato ai lettori tra i velluti della sala ricavata sotto il Politeama; quest’ultimo è oggetto di uno degli articoli che si trovano sfogliando le pagine del trimestrale. Per entrare nell’atmosfera del teatro che fu uno dei palchi principali della città, ma anche un frequentato cinema, la presentazione di sabato si è aperta con un breve spezzone di “Spaghetti a mezzanotte”. Il film del 1981 con Lino Banfi protagonista fu proiettato per la prima volta proprio al Politeama; un altro video ha riportato il pubblico al 1990, quando dal teatro di via Ospedale fu trasmessa una puntata di Piacere Rai Uno.
Il direttore della rivista, Sergio Miravalle, ha preso la parola per ringraziare il pubblico intervenuto e per aggiornare i soci di Astigiani sul progetto del Bosco degli Astigiani. «La scorsa settimana – ha detto – è stato lanciato il bando per il concorso di idee che invita studenti e professionisti a immaginare come sarà l’area verde di 52mila metri quadri sulle colline di Viatosto. La nostra Associazione ribadisce il proprio impegno economico per 30.000 euro da investire nel progetto, nel corso di tre anni.»
Dopo il saluto da parte del presidente di Astigiani, Piercarlo Grimaldi, si è passati a un’altra iniziativa dell’Associazione: le Borse di ricerca intitolate a Luciano Nattino, assegnate agli autori di articoli approfonditi sull’Astigiano e sulle sue storie. Sul palco del cinema Ritz hanno parlato delle loro ricerche Elena Fassio, insegnante e giornalista, e l’archeologo Luca Barbarino. La prima, classe 1994, ha ricordato la nonna Giuseppina Terzuolo e raccontato l’epopea della sua famiglia di ortolani. Barbarino invece ha ricostruito le vite degli astigiani di 2000 anni fa, attraverso le epigrafi sopravvissute dall’epoca dell’antica città di Hasta. La nuova edizione del Bando è in corso, con i dettagli riportati sul sito http://www.astigiani.it
Sfogliando la rivista, Miravalle è passato poi a presentare gli altri articoli che arricchiscono le 120 pagine di Astigiani numero 46. Come la cronistoria delle elezioni regionali dal 1970 a oggi, curata da Aldo Gamba, o la vicenda dell’evasione dal carcere di Asti nel 1944 a opera di un commando partigiano, raccontata dall’ex direttore Israt Mario Renosio, o ancora l’approfondimento sul distretto dell’enomeccanica canellese a firma di Fulvio Lavina, direttore del settimanale La Nuova Provincia. A parlare del cinema e teatro Politeama è stato Salvatore Leto, già dirigente comunale, che sabato pomeriggio con passione ha rievocato gli oltre cento anni della sala e ricordato i numerosi altri palchi che sono stati costruiti e poi demoliti in città.
Cambio deciso di atmosfera quando Miravalle ha chiamato sul palco Aldo “Cerot” Marello, campionissimo del tamburello e grande appassionato di blues. A lui è dedicata l’intervista della rubrica “Confesso che ho vissuto”. Cerot ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera sportiva, svelando anche l’origine del suo soprannome: «Nel mondo del tamburello mi chiamavano “Ciarot”, dal nomignolo piemontese paciarot, cioè allegro e grazioso, che mi portavo dietro da bambino. Quando un giornalista della Gazzetta del Popolo venne a seguire una partita, chiese come mi chiamassi ma sbagliò e scrisse “Cerot”. Da allora mi è rimasto addosso».
Per il pubblico di Astigiani Aldo Marello ha interpretato una delle sue canzoni più note, “Luna in crisi”, restituendo poi il microfono a Miravalle che è restato in tema sportivo per ricordare insieme al medico Franco Testore la Camminatamica del prossimo 3 maggio, iniziativa a favore dell’associazione Astro – Pulminoamico. Tra le rubriche di questo numero di Astigiani, nel pomeriggio al Ritz sono state segnalate il “Se ci penso” dedicato da Irene Rosso alla mamma partigiana Maria Pia Galderisi e i trent’anni del viaggio sul Po di un gruppo di sette astigiani che navigarono da Casale a Venezia a bordo di due pedalò. Esordio per “Finestra sull’Archivio di Stato”, che offre uno sguardo sul patrimonio conservato dall’istituzione la cui sede è in un’ala dell’ex Casermone. I documenti che testimoniano un “Festival della cucina astigiana” all’aeroporto di Zurigo nei primi anni Sessanta sono stati estratti dagli scaffali da Laura Dellapiana, dal 2023 impegnata nella tutela dei fondi dell’Archivio di Stato.
La presentazione di Astigiani 46 si è avviata verso la conclusione con il ricordo di due donne recentemente scomparse, la ex direttrice della Biblioteca Astense Mimma Bogetti, cui Laurana Lajolo ha idealmente scritto un’affettuosa lettera, e Mariangela Cotto, per decenni protagonista della vita politica astigiana. Nelle ultime pagine della rivista, un nuovo racconto inedito scritto per Astigiani da Gian Marco Griffi; è il secondo che l’autore regala ai lettori di Astigiani, proprio mentre il suo fortunato romanzo “Ferrovie del Messico” approda nelle librerie francesi con l’editore Gallimard.
Al pubblico del Ritz è stata riservata un’ultima sorpresa, prima del brindisi con un magnum di Asti Spumante, colombe di Daniella e maxi uovo della cioccolateria Barbero. Si tratta di un’anteprima della prima puntata di “Podcastigiani”, realizzato dai fratelli Jacopo e Lorenzo Morra. Attore il primo, musicista il secondo, hanno trasposto in formato podcast il racconto del matrimonio astigiano di Vittorio De Sica, tema di uno degli articoli pubblicati sullo storico numero 1 di Astigiani. Podcastigiani troverà presto spazio nell’offerta di contenuti cartacei e digitali che l’Associazione offre ai propri soci.
La rivista Astigiani è in vendita nelle principali edicole e librerie a 8 euro e sarà inviata agli abbonati che la possono anche ritirare nella sede dell’associazione in via San Martino 2 (angolo corso Alfieri, di fronte a Palazzo Mazzetti), aperta nei pomeriggi di martedì, giovedì e sabato dalle 16,30 alle 19.
Le firme di Astigiani di questo numero sono Edoardo Angelino, Luca Barbarino, Enrica Cerrato, Laura Dellapiana, Elena Fassio, Valentina Fassio, Luigi Florio, Marida Faussone, Aldo Gamba, Paola Gho, Beppe Giannini, Donatella Gnetti, Gian Marco Griffi, Piercarlo Grimaldi, Laurana Lajolo, Fulvio Lavina, Salvatore Leto, Sergio Miravalle, Giulio Morra, Enrico Panirossi, Mario Renosio, Irene Rosso, Alessandro Sacco, Pippo Sacco.