ASTI – Si è tenuto stamattina in Prefettura l’incontro tra i sindacati e i tre commissari liquidatori nominati per la casa di riposo Città di Asti, ovvero i commercialisti Roberto Frassinelli e Alberto Abbate e il professore di Diritto Amministrativo all’Unipo Luca Geninatti Saté.
Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale, in una nota dice: “Solo 5 giorni fa, il presidente Cirio, incontrando una delegazione di lavoratori e lavoratrici della Casa di Riposo Città di Asti, ha dichiarato che c’erano risorse per anticipare la cassa integrazione sino alla fine dell’anno, e che avrebbe fatto una verifica con i direttori delle aziende sanitarie per cercare di capire la possibilità di trovare un ricollocamento immediato”.
Accossato aggiunge: “Oggi un’altra doccia fredda per i lavoratori che da dicembre non ricevono lo stipendio. Questa mattina i sindacati hanno incontrato i tre commissari liquidatori della Casa di riposo Città di Asti. I sindacati hanno chiesto se fossero a conoscenza della promessa di un milione di euro da parte del presidente Cirio che entro Pasqua avrebbero dovuto liquidare gli arretrati e lo stipendio di marzo, ma i commissari hanno risposto che di arretrati non si parla perché si sono insediati da marzo e quindi loro non possono liquidare il mese di gennaio e di febbraio. Si può escludere che per Pasqua ai lavoratori arrivino materialmente i soldi”. “L’impressione è che il presidente Cirio abbia fatto promesse senza conoscere il problema, senza avere certezze e senza conoscere l’iter amministrativo e burocratico da seguire. Qua si sta giocando sulla pelle delle persone, altro che non lasciare nessuno indietro! Chiediamo che la Regione parli subito con i commissari liquidatori e trovi una soluzione rapida per gli stipendi arretrati”, conclude Accossato.
Anche il consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone, è intervenuto con una nota in cui si legge: “Venerdí scorso Cirio ha lanciato lo stanziamento di un milione di euro e soldi entro Pasqua per coprire le retribuzioni dei dipendenti del Maina, ma a quanto pare non sarà così. Ieri, nell’ intervento poetico che ho apprezzato sul tema della piemontesitá, nell’ audizione a Roma per Asti Capitale della Cultura, Cirio ha usato la metafora di chi come il tartufo lavora, cresce senza fare rumore, sotto traccia, sotto terra. Ci auguriamo che il tartufo sia la metafora delle sue promesse e che concretamente , anche se in ritardo prima o poi i lavoratori trovino qualcosa di concreto, dopo questo periodo così duro. Per adesso nel ‘bosco’ umano in cui cresce il tartufo ci sono 47 persone senza occupazione, che aspettano da tre mesi gli stipendi, che forse non avranno una Pasqua serena. E anche sul tema della struttura non ci sono certezze, augurandoci che il Presidente non abbia perso la poesia e lo slancio delle ultime settimane, aspettiamo atti concreti”.
La Regione conferma di aver attivato le procedure per garantire con un milione di euro gli stipendi dei lavoratori
Pochi minuti fa è arrivata una nota del vicepresidente della Regione Fabio Carosso in cui si legge: “La Regione Piemonte conferma di aver già attivato le procedure, attraverso Finpiemonte Partecipazioni, per mettere a disposizione un milione di euro al fine di anticipare le risorse necessarie a garantire gli stipendi dei lavoratori della Casa di riposo Città di Asti. La cifra è stata individuata in un milione di euro per coprire le 12 mensilità del 2023 a partire dal mese di gennaio. Sappiamo che i commissari liquidatori sono già al lavoro per individuare il percorso idoneo a raggiungere questo obiettivo a tutela delle famiglie di tutti i lavoratori e auspichiamo che ciò possa essere fatto nel più breve tempo possibile”.