Il reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Asti fra i primi 6 centri in Italia a usare un dispositivo che riduce la durata degli interventi di ablazione

Meno disagi, meno sedazione e più sicurezza per i pazienti

ASTI – Il reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Asti, diretto dal dottor Marco Scaglione, è uno dei pochissimi centri italiani di alto livello (sei in tutto), e l’unico in Piemonte, a essere stato scelto per l’utilizzo in anteprima di un innovativo dispositivo nell’attività chirurgica.

Si tratta di un minuscolo elettro-catetere, che consente di ridurre in modo molto significativo la durata degli interventi di ablazione della fibrillazione atriale, e di conseguenza limitare disagi e fastidi per i pazienti, aumentando la sicurezza delle operazioni.

Negli interventi di ablazione, compiuti per eliminare l’aritmia cardiaca, vengono inseriti piccoli elettro-cateteri nell’inguine (o in alternativa nella spalla), che attraverso vene o arterie raggiungono l’interno del cuore e “bruciano” con radiofrequenza il circuito elettrico responsabile dell’aritmia, interrompendolo. L’interruzione si ottiene attraverso una serie di mini-bruciature di pochissimi millimetri di diametro che, affiancate, costituiscono una linea continua.

Il vantaggio dell’innovazione introdotta è estremamente evidente: la durata di una singola “bruciatura” passa da 30 ad appena 4 secondi e in totale il tempo dedicato a questa procedura all’interno di un’operazione scende da oltre mezz’ora a soli 5 minuti. Nel complesso, quindi, ad Asti la lunghezza dell’intero intervento scende così a una media di circa 60 minuti, contro gli oltre 90 minuti impiegati in precedenza.

la ricostruzione in 3D di un atrio cardiaco, prima e dopo la procedura di ablazione di fibrillazione atriale. Nella figura di destra, i pallini indicano le singole mini-bruciature di pochi millimetri attorno alle vene polmonari, con cui viene spenta l’attività elettrica responsabile dell’aritmia, e ripristinato il regolare funzionamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo ovviamente significa meno dolore e meno disagio per il paziente e la possibilità di somministrare ancora meno sedazione farmacologica, il cui utilizzo ad Asti è già fortemente ridotto grazie alla tecnica dell’ipnosi, che da anni l’équipe della Cardiologia del Cardinal Massaia applica nei casi di ablazione, con una percentuale di successo vicina al 90%.

Questa innovazione va nella direzione di un ulteriore miglioramento dell’attività cardiologica a favore dei nostri pazienti, grazie al minore impatto che la nuova apparecchiatura consente, un aspetto che riteniamo di estrema importanza nell’erogazione dei servizi – commenta il Direttore Generale Asl AT Flavio Boraso -. Ma il fatto che l’Ospedale di Asti sia stato scelto fra i pochissimi centri italiani ed europei per l’introduzione di questa strumentazione non può che essere un grande riconoscimento per il valore della nostra Cardiologia e dei professionisti che ci lavorano, e che da anni rappresentano una delle eccellenze della sanità astigiana”.

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