È stato custodito, per oltre 5 anni, all’interno di una azienda agricola nel cuneese, ben nascosto all’interno di un capanno per le attrezzature agricole, il pregiato sarcofago in marmo di epoca romana imperiale, che un agricoltore piemontese aveva portato alla luce, consapevole del valore archeologico del manufatto.
La particolare vicenda è stata ricostruita dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nel corso di un’indagine iniziata nel 2020 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, culminata con la condanna di tre persone per violazione dei reati di ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali.
Le accurate valutazioni da parte dei funzionari ministeriali delle Soprintendenze di Torino, Alessandria, Asti e Cuneo che hanno dimostrato l’autenticità di tutti i beni posti in sequestro, in uno con gli elementi indiziari raccolti dai Carabinieri, hanno consentito alla Procura della Repubblica astigiana di sostenere l’ipotesi di una derivazione illecita conseguente a escavazione clandestina e la conseguente ricettazione.
L’intervento dei Carabinieri, di concerto ai funzionari ministeriali delle Soprintendenze interessate, ha permesso l’interruzione di un mercato clandestino che avrebbe fruttato oltre 120.000 euro, e la restituzione dei reperti recuperati, che rappresentano una importante testimonianza per il contesto archeologico piemontese, assicurandone da oggi una nuova pubblica fruizione.
La restituzione odierna allo Stato italiano, costituisce un’ulteriore occasione di riflessione sulla particolare tutela che legge italiana riserva al patrimonio archeologico. L’ordinamento giuridico penale, da ultimo riformato a marzo del 2022, prevede che i reperti archeologici, da chiunque e in qualunque modo ritrovati nel sottosuolo o sui fondali marini del territorio nazionale, appartengono allo Stato e a questo devono essere restituiti in mancanza di una idonea e legittima autorizzazione al possesso.
In occasione della loro restituzione, effettuata dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino il 19 luglio 2024 alle ore 16:30, tutti i reperti archeologici verranno esposti al pubblico al Museo Civico di Archeologia Storia e Arte a Palazzo Traversa di Bra (CN), in una cerimonia presenziata anche dal Soprintendente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, con la partecipazione dell’Arma territoriale e dell’amministrazione comunale di Bra.