VILLANOVA D’ASTI – Riceviamo e pubblichiamo un messaggio di pace e solidarietà scritto dal sindaco di Villanova d’Asti.
A luglio 2020, in pieno Covid, insieme a Dudu, decidemmo di scrivere al filantropo ed imprenditore Brunello Cucinelli, dopo aver visto il bellissimo progetto che stava realizzando a favore dei più deboli “Il capitalismo umanistico i suoi doni per i più deboli”. Dopo avergli espresso la mia stima per il suo impegno a favore di un capitalismo solidale nei confronti dei suoi dipendenti, equilibrato nei confronti dell’ambiente, giusto nei confronti dell’umanità, mi sono permesso di parlargli di quello che era successo pochi giorni prima a Villanova d’Asti, l’episodio tragico capitato a due genitori del paese che avevano perso la loro unica figlia di 21 anni. La ragazza si chiamava Leila Kone, mancata a causa di un problema al fegato, lontano dai suoi genitori, in Costa d’Avorio, Paese di origine famigliare, dove si trovava per migliorare la conoscenza della lingua francese prima di trasferirsi in Francia per l’università. Leila aveva avuto una vita breve ma costellata di successi. Sin dalla giovane età, nel campo sportivo, aveva raggiunto straordinari risultati tanto da vincere a 16 anni la medaglia d’oro italiana, nella sua categoria, in salto in lungo grazie a uno spiccato spirito di sacrificio e dedizione. Spirito immutato che ha mantenuto nel corso della sua vita anche in altri ambiti; soltanto nel 2019 aveva avuto il privilegio, certamente dovuto alle sue qualità ed alla sua bellezza, di arrivare seconda nel concorso di Miss Costa D’Avorio, ma anche la sua determinazione che le ha permesso di intraprendere una carriera da modella di successo. Leila è stata amata da tutti coloro che la conoscevano perché rappresentava la bellezza, nella sua sintesi più pura.
Leggendo il quotidiano Repubblica di quei giorni, avevo visto che Brunello Cucinelli aveva avviato un processo di donazione dei loro stupendi beni a favore delle popolazioni più disagiate, progetto denominato “Brunello Cucinelli for Humanity” e pensavo che potesse essere un’idea, dopo averne parlato con i genitori, di fare un progetto anche con la Costa d’Avorio, Paese che era stato anche colpito duramente dalla guerra civile, nella quale capitale Abidjan vedeva riposare eternamente la giovane villanovese. Dramma nella tragedia, i genitori non poterono andare a piangere sulla loro tomba della loro amata figlia, causa Covid, se non diverse settimane dopo la sua scomparsa.
In questo anno e mezzo abbiamo avuto diverse interlocuzioni con la società Brunello Cucinelli, anche legate al disbrigo di pratiche amministrative e, finalmente qualche giorno fa, sono arrivati i 100 capi, perlopiù per bambini e donne, che Brunello Cucinelli si era impegnato a donare, così suddivisi: 47 paia di scarpe numeri sotto il 37; 2 abiti da bimba; 17 gonne per donne; 12 camicie, 3 canotte; 3 pantaloni per uomo; 6 bermuda per uomo; 2 polo; 5 maglie girocollo; 3 maglie con scollatura.
La partenza dal porto di Genova è prevista il 27 aprile, con arrivo intorno alla seconda metà di maggio. Appena arriverà il contenitore, i referenti dell’associazione umanitaria faranno pervenire opportuna documentazione fotografica e video a dimostrazione della consegna, così come avvenuto con l’invio dei 21 contenitori (da 70 kg ognuno quindi circa 1500 kg di vestiario) finora inviati da Dudu (ogni contenitore da spedire costa 170 euro). La prima spedizione è avvenuta a febbraio 2021, coincisa con la nascita della fondazione.
In un’epoca dove apparire è una caratteristica che accomuna moltissime persone, citare questo progetto mi pare il più bel messaggio di solidarietà, umanità, pace che si possa cogliere nei giorni prossimi alla Pasqua. Dudù non sa che ne avrei scritto, ma ho ritenuto di farlo perché il suo messaggio è profondissimo: dall’evento più terribile che possa capitare ad un padre, una sublimazione attraverso i gesti più autentici che un uomo possa fare: prendersi cura del prossimo, sconosciuto, perseguendo un sogno, non realizzato, di chi ti è più caro al mondo.
Spesso pensiamo che non ci possa essere consolazione nella tragedia, e probabilmente è così per molti di noi, ma, invece, chi ha fede, e non si lega soltanto a questa vita terrena, riesce a compiere gesti inaspettati, fantastici che destano prima di tutto ammirazione.
Poco fa, capendo il grosso dispendio di denaro in questo anno e mezzo (3500 euro circa per inviare i contenitori) gli ho chiesto cosa lo spingesse a farlo senza il sostegno di nessuno, mi ha risposto: “Qualche giorno fa ho letto di un uomo che è morto in ospedale con 12000 euro in contanti, un assegno da 300 mila e due chiavi di auto lussuose: io avrei spedito migliaia di pacchi per fare del bene a chi sta peggio di me. Ognuno sceglie la vita che preferisce, io ho scelto questa, mi basta avere da mangiare, pagare l’affitto e le bollette, così poi da per mantenere fede all’impegno di mia figlia”. In un periodo di grossa oscurità per tutti noi, una luce, splendente, quella di Leila: grazie Brunello, grazie Dudù.