Riceviamo e pubblichiamo.
Non sappiamo se Asti diventerà Capitale Italiana della Cultura 2025, quel che è certo è che ieri essere Astigiani è stato ancora più bello. L’emozione della nostra delegazione è stata anche la nostra che abbiamo ascoltato, in silenzio, la diretta.
Un’emozione autentica che non ha fatto scherzi e ha permesso di mettere in mostra la grande professionalità di tutti i protagonisti.
L’emozione di sentire Chiara Buratti parlare di cultura per dare un futuro ai nostri giovani, “per presentare una prospettiva forte, curandone la formazione e attirando nuovi talenti, dando la possibilità di essere sicuri che in questa città, in questa provincia, ci possono rimanere” e subito dopo vedere sul palco Vittoria Lo Vullo, che con la sua sicurezza ha conquistato la giuria e ha ben rappresentato cosa Asti è e deve continuare ad essere: “La città da cui guardiamo al futuro, che attraverso lo spirito di amicizia fraterna che ci lega ci rende orgogliosi di essere cittadini attivi nella nostra città.”
Ma anche la sicurezza e la determinazione di Alessia Conti e Roberto Daneo, che hanno raccontato nei minimi dettagli la nascita del progetto e il metodo utilizzato per portare avanti la candidatura, fatto di collaborazione e condivisione.
Il percorso intrapreso per Asti Capitale Italiana Della Cultura 2025 ha dimostrato l’importanza della cultura come elemento essenziale della vita di tutti noi.
La nostra città ha dimostrato di avere un cuore pulsante che sicuramente continuerà a battere grazie al lavoro che è stato fatto in questi mesi. Questo è solo l’inizio di un nuovo e promettente percorso che Asti, indipendentemente dalla vittoria, affronterà e che permetterà alla città di crescere ancora. Non vediamo l’ora che prenda vita l’albero che il Presidente della giuria ha piantato nella nostra terra e scoprire i frutti che ne nasceranno.
Grazie a Paride, espressione della nostra lista che da sempre cerca di dare ai giovani lo spazio che si meritano, grazie al nostro Sindaco che ama la città e il territorio astigiano, e grazie a tutti coloro i quali hanno creduto in questa candidatura.
Come ha detto il presidente Cirio citando Pavese, siamo felici di avere un paese perché vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
Siamo Asti, siamo la provincia dove si coltiva la cultura. E siamo orgogliosi di esserlo.
I Giovani Astigiani