ASTI – L’Asl At vede presenti nel suo territorio 35 allevamenti avicoli di tipo industriale e un centinaio di quelli rurali. Il tutto per un totale di sei milioni di capi.
Numeri importanti che chiedono un impegno costante nell’applicazione delle misure di sicurezza da parte dell’autorità predisposta alle verifiche, il Servizio Veterinario dell’Asl At, e delle stesse aziende che sono chiamate a misure di autocontrollo e di prevenzione.
I comportamenti corretti servono a scongiurare i rischi di malattia negli animali, che possono creare danni seri alla salute dei capi e all’uomo, sia direttamente che indirettamente, anche attraverso il consumo di alimenti non sicuri e non salubri. Alla protezione dall’influenza aviaria è rivolta la campagna informativa della Regione Piemonte: “Proteggi il tuo allevamento”.
Il Servizio Veterinario dell’Asl di Asti sta diffondendo il materiale in queste settimane fra gli allevamenti del territorio. Gli allevatori hanno ricevuto un libretto con tutte le norme di biosicurezza per gli allevamenti avicoli, sia di tipo industriale che rurale, ma anche una serie di locandine da appendere all’interno delle strutture per segnalare zone dedicate e opportunamente attrezzate.
Fare una costante manutenzione e pulizia delle strutture e dei capannoni, lavarsi le mani e indossare obbligatoriamente calzature dedicate all’ingresso dei locali dove vivono gli animali (attraverso la cosiddetta “dogana danese”), effettuare la disinfezione degli autoveicoli in arrivo, evitare la contaminazione di mangime e acqua, mantenere una corretta divisione degli spazi, istituire una “zona filtro” dove devono avvenire le entrate e le uscite dall’allevamento. Questi sono alcuni degli accorgimenti più importanti che le aziende devono adottare.
La campagna è sostenuta dalle principali Associazioni di categoria e dal partner tecnico A.R.A. Piemonte. È bene precisare che in questo momento non ci sono, nell’astigiano e in Piemonte, focolai di influenza aviaria, che però sono presenti in diversi stati europei e in altre regioni italiane.
L’attenzione, quindi, resta alta, ma tutti gli allevamenti sono sottoposti a controlli da parte dei professionisti dell’azienda sanitaria che, in base alle norme vigenti, effettuano periodicamente controlli clinici, tamponi e prelievi, sia sugli animali presenti che su quelli introdotti da fuori regione.