Cambio al vertice dell’Arma, il colonnello Pierantonio Breda lascia Asti: “Ho profondamente amato questo territorio”

Prenderà servizio al Comando provinciale di Piacenza

ASTI – Dopo quattro anni in servizio ad Asti, il colonnello Pierantonio Breda prenderà servizio al Comando provinciale di Piacenza. A prendere il suo posto nella nostra città sarà il collega Tenente Colonnello Paolo Lando. Questa mattina il colonnello ha voluto incontrare i giornalisti per un saluto e per tracciare un bilancio dell’attività svolta e illustrare i risultati conseguiti in questi anni in cui ha ricoperto l’incarico di vertice dei Carabinieri della Provincia di Asti.

Ringrazio tutti gli astigiani per l’accoglienza – ha detto il colonnello Breda –. Ho vissuto qui con la mia famiglia, ho profondamente amato questo territorio e sono davvero orgoglioso di aver svolto l’incarico di Comandante provinciale di Asti”.

Quattro anni particolari, in cui il sopraggiungere della pandemia da Covid-19 ha fortemente condizionato la vita della Provincia e ha richiesto fin da subito l’adeguamento dei servizi dell’Arma astigiana alla grave situazione sociale ed economica determinata dall’insorgere e dal diffondersi del virus. I Carabinieri del Comando Provinciale hanno profuso notevoli energie nella vicinanza e nella solidarietà ai cittadini, cercando di contemperare l’assistenza agli anziani e alle famiglie in stato di bisogno economico con i controlli sul rispetto delle norme di contenimento del contagio nell’interesse della tutela della salute collettiva, tutto questo, però, senza mai perdere di vista la missione istituzionale di presidio della legalità del territorio. Proprio nel campo dell’assistenza alle fasce di popolazione più in difficoltà, grazie anche alla collaborazione con le diverse realtà del volontariato provinciale, i Carabinieri astigiani hanno ritirato e consegnato le pensioni agli anziani impossibilitati a muoversi e recapitato pacchi alimentari a 200 famiglie in stato di bisogno. Un pensiero commosso ed un ricordo indelebile resterà del Lgt. C.S. Mario d’Orfeo, Comandante della Stazione Carabinieri di Villanova d’Asti deceduto per Covid il 28 marzo del 2020.

Sono stati anni di cambiamenti nell’assetto del Comando Provinciale, in attuazione delle nuove linee ordinative disposte dal Comando Generale, con l’introduzione dell’Ufficio  Comando e del Reparto Operativo da cui dipendono i Nuclei Investigativo e Informativo, con una iniezione di ufficiali con significative pregresse esperienze in contesti metropolitani sensibili o provenienti da comparti di specialità dell’Arma. Si è, poi, cercato di rendere sempre più aderente alle esigenze del territorio la programmazione dei servizi preventivi, curando, in particolar modo, le aree più esposte al fine di dare una pronta risposta alle aspettative dei cittadini. Con questo obiettivo si è rimodulato l’orario di apertura al pubblico delle Stazioni Carabinieri adeguandolo alle esigenze della popolazione e recuperando militari da consorziare tra Comandi e incrementare, così, la proiezione esterna quotidiana. Proiezione esterna che è ulteriormente aumentata con l’arrivo, nell’agosto scorso, di 41 nuove unità, 2 Marescialli e 39 Carabinieri, tutti destinati ai vari Comandi di base dell’astigiano.

Non è stato trascurato l’aggiornamento professionale dei Carabinieri astigiani, sia mediante i periodi di istruzione a cui mensilmente tutto il personale è sottoposto nella sede di servizio, sia mediante la frequenza di corsi presso istituti di formazione dell’Arma ed enti esterni. I temi dei corsi spaziano dalle nuove tecniche investigative alla criminalità informatica, dalla guida in condizioni di emergenza alla tutela delle fasce deboli, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro all’utilizzo del teser. Particolare rilievo hanno avuto i corsi sul contrasto alla corruzione e sull’aggressione dei patrimoni illeciti, anzi in diverse occasioni militari di questo Comando Provinciale hanno contribuito alla formazione di altro personale in qualità di istruttori, da un punto di vista pratico tali corsi hanno permesso di applicare importanti misure di prevenzione patrimoniale, tra le quali si richiamano nel 2019 il sequestro e la confisca di gioielli e diamanti per un valore di più di 200.000 euro ad esponenti di alcune famiglie sinti astigiane, nel 2020, sempre a carico di altri esponenti della comunità nomade piemontese locale, la confisca di conti correnti e dossier titoli per un importo pari a 150.000 euro e, da ultimo in ordine di tempo,  nel giugno 2021 l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale ad un pregiudicato residente ad Asti con il sequestro di una villa di ingente valore. Proprio nell’ottica di avere personale sempre più preparato ad affrontare le diverse situazioni di servizio, si è svolta l’esercitazione del Reparto Soccorso dell’Arma tenutasi nel novembre 2019 ad Asti, esercitazione in cui si è simulata l’attività di primo intervento in caso di un’emergenza alluvionale ed a cui hanno partecipato 150 Carabinieri provenienti dalla territoriale e dai comparti di specialità che si sono addestrati ad operare congiuntamente in una situazione di forte criticità per il territorio.

Grande attenzione è stata riservata alle  fasce più fragili della popolazione in particolare agli anziani ed alle vittime della violenza di genere. Nel primo caso il Comando Provinciale di Asti si è attivato sia in via preventiva sia in quella repressiva. Sono stati promossi, anche con il concorso delle Amministrazioni locali, incontri con gli anziani allo scopo di metterli in guardia nei confronti di chi, fingendosi tecnico del gas o dell’acquedotto, o infermiere dell’Asl o anche componente delle Forze di Polizia, si introduce in casa con l’inganno e ruba i preziosi ed i risparmi delle ignare vittime. Sul piano delle indagini è stato dato massimo impulso all’individazione delle modus operandi e dei soggetti che commettono questi odiosi reati. In questo campo, nel luglio 2021, è stata portata a termine, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Villanova  d’Asti, un’indagine con l’esecuzione di sette misure cautelari nei confronti di un presunto sodalizio criminale localizzato nel torinese, ma attivo anche nell’astigiano, ritenuto dedito a truffe con la cosiddetta “tecnica della cassetta di frutta”, ovvero gli arrestati avvicinavano soggetti anziani, i quali, indotti in una sorta di stato confusionale nella fase di approccio, venivano convinti del fatto che i truffatori fossero persone conosciute in passato. Una volta guadagnatasi la fiducia dell’anziano, i presunti truffatori, fingendo di regalare una cassetta di frutta, si approfittavano delle vittime asportandogli tutto il contenuto del portafoglio per  dileguarsi subito dopo.

Per quanto riguarda il fenomeno della violenza di genere, i Carabinieri del Comando Provinciale di Asti si sono impegnati con grande energia sia nell’attività di prevenzione che in quella di repressione delle diverse fattispecie di reati in cui si declina la violenza nei confronti dei soggetti più deboli. L’Arma è intervenuta nel settore dei maltrattamenti in famiglia e negli atti persecutori, attivandosi fin da subito al presentarsi delle prime manifestazioni di queste condotte. A questo scopo, per mettere maggiormente a proprio agio, durante le audizioni protette, sia le vittime di violenza che i figli minori che spesso le accompagnano, è stata potenziata e arricchita di ulteriori dotazioni tecnologiche aggiornate l’area denominata “una stanza tutta per se”, zona che, all’interno della Caserma di Asti, cerca di ricreare il calore e la tranquillità tipicamente presenti in una casa. Tra l’altro, la vicinanza e l’attenzione dei Carabinieri astigiani alle vittime di violenza di genere viene sottolineata con l’annuale adesione alla campagna internazionale Orange the World promossa da UNWomen e dalla Federazione Europea del Soroptimist, nell’ambito di questa iniziativa dal 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza, la facciata del Comando Provinciale viene illuminata di  luce arancione.

Più che un bilancio dell’andamento della delittuosità in Provincia di Asti, dove, peraltro, emerge una certa flessione (- 8,43 %) dei fenomeni criminosi accompagnata da un notevole aumento (+ 62,29 %) dei reati scoperti, si ritiene significativo, per caratterizzare i quattro anni trascorsi,  mettere in evidenza i risultati raggiunti dai Carabinieri di Asti, i quali hanno espresso concludenza in tutti gli eventi delittuosi di maggiore rilievo che si sono succeduti nel periodo. Ci si riferisce all’omicidio del geometra di Rivoli, avvenuto a Portacomaro nel novembre 2018, ad opera di un pensionato novantunenne con lo scopo di impedire l’avvio dell’iter di pignoramento della sua casa. Anche in occasione dell’omicidio di un cittadino albanese, commesso nell’ottobre del 2020,  le indagini dei Carabinieri hanno permesso, dopo alcuni mesi, di ricostruire la dinamica dell’evento criminoso e individuare il presunto autore ed i suoi fiancheggiatori, tutti assicurati alla Giustizia. Pronta è stata la risposta anche  in occasione del ferimento, a fine luglio 2021, di un trentacinquenne astigiano, colpito agli arti inferiori da diversi proiettili mentre si trovava nei pressi di un chiosco di questa Via Maggiora. Le indagini del Nucleo Investigativo di Asti hanno portato, in breve tempo, ad individuare il presunto autore della sparatoria, un ventenne astigiano, già noto alle Forze dell’Ordine, arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare a fine settembre dell’anno scorso. Nell’aprile del 2022, i Carabinieri della Compagnia di Asti hanno ricostruito le circostanze che hanno portato all’accoltellamento di due giovani in Piazza Alfieri, arrestando il presunto autore della coltellata che aveva ferito gravemente una delle due vittime e denunciando gli altri tre compartecipi all’aggressione. Da ultimo si ricorda l’esito positivo delle indagini da poco concluse con l’arresto in esecuzione di ordinanza cautelare del presunto autore di un accoltellamento, avvenuto a luglio nel quartiere Praia, in cui la vittima, a seguito di un violento fendente al volto, ha riportato una ferita tanto profonda da causagli il distacco del naso quasi per intero oltre alla lesione della parte superiore del labro e della guancia sinistra.

I Carabinieri astigiani, oltre ad affrontare questi gravi fatti di sangue, hanno saputo dare una forte risposta anche eventi criminosi assai sentiti dalla popolazione. Ci si riferisce alla vicenda di un minorenne astigiano che, nell’autunno del 2020, ritenuto autore di 15 roghi in danno di altrettante autovetture nel quartiere San Fedele, anche in questo frangente i militari della Compagnia di Asti erano riusciti ad individuare e denunciare il presunto autore. Quest’ultimo, nei mesi di novembre e dicembre scorsi, aveva ripreso l’attività incendiaria sempre danneggiando altre autovetture parcheggiate nel medesimo quartiere e, anche in questo caso, le nuove indagini svolte dai Carabinieri di Asti, hanno permesso di denunciare il giovane ritenuto responsabile di questi nuovi atti incendiari reati e, diventato ormai maggiorenne, di arrestarlo.

Oltre alle attività investigative dirette a far fronte agli eventi delittuosi che si sono verificati in questo quadriennio in Provincia, l’Arma astigiana ha svolto di iniziativa numerose indagini, delle quali se ne vogliono ricordare alcune che, per la loro complessità, hanno avuto ampio eco nell’opinione pubblica. Nel novembre 2020, i Carabinieri della Compagnia di Canelli, hanno arrestato, in esecuzione di altrettante misure cautelari detentive, 12 persone in prevalenza di nazionalità albanese, le quali erano ritenute responsabili di aver organizzato un “giro” di spaccio di cocaina nel sud astigiano e nel chierese, a destare particolare attenzione non sono stati solo i quantitativi di stupefacente trattato, cessioni per almeno 6 chili di cocaina, ma anche le modalità davvero violente adottate dagli arrestati per costringere i loro clienti a saldare i debiti contratti per l’acquisto delle singole dosi. Nella primavera del 2020, i Carabinieri della Compagnia di Canelli hanno portato a termine un’indagine con l’esecuzione di 3 misure cautelari e 6 denunce in stato di libertà nei confronti di un gruppo di soggetti albanesi ritenuti responsabili di aver sfruttato, con le modalità tipiche del “caporalato”, lavoratori agricoli da impiegare nella stagione della vendemmia approfittando del massiccio flusso di stranieri e del loro stato di bisogno. Davvero complessa è stata, poi, l’attività di indagine svolta dal Nucleo Investigativo di Asti che nell’arco temporale intercorrente tra l’aprile 2021 e il febbraio 2022, è riuscito a scoprire un’associazione di soggetti, alcuni dei quali legati a famiglie sinti, finalizzata al riciclaggio in Svizzera di ingenti quantità di preziosi in oro provenienti da furti e truffe commessi in tutto il Nord Italia. L’attività ha permesso di arrestare, in Italia e nella Confederazione Elvetica, 9 persone, gravemente indiziate dei reati di ricettazione e riciclaggio, destinatarie di provvedimenti cautelari e sequestrare più di 37 chili di oro di illecita provenienza, 1.000.000 di euro in contanti, 15 pistole e relativo munizionamento. L’indagine, caratterizzata da un’efficace uso degli strumenti di cooperazione internazionale con la con la Polizia Cantonale del Ticino, mediante lo svolgimento di servizi di osservazione congiunta e l’esecuzione di provvedimenti all’estero, ha permesso di iniziare a restituire ai legittimi proprietari numerosi oggetti preziosi recuperati.

Ampia è stata la collaborazione dei Carabinieri astigiani con i Reparti Speciali dell’Arma, collaborazione che ha permesso di sfruttare le specifiche professionalità dei militari del Nas o del Nucleo Ispettorato del Lavoro nel settore della prevenzione alla diffusione della pandemia da Covid-19, collaborazione che però è andata ben oltre alla situazione pandemica con l’organizzazione di mirate campagne di controlli su temi come sicurezza sui luoghi di lavoro, impiego regolare della manodopera nelle campagne e in occasione della vendemmia, trasporto e corretto smaltimento dei rifiuti. Quotidiana è la cooperazione tra militari delle Stazioni territoriali e i Carabinieri Forestali del Gruppo di Asti, collaborazione resa ancor più necessaria in considerazioni della vocazione agricola e delle caratteristiche ambientali specifiche di larghe aree della Provincia. Un esempio su tutti è costituito dalla ricerca e raccolta del tartufo bianco, che si sviluppa naturalmente nell’astigiano e che rappresenta un’ambita eccellenza culinaria del territorio, a questo proposito si richiamano i numerosi controlli congiunti, con il supporto di specifiche unità cinofile anti veleno dei  Carabinieri Forestali, effettuati nel canellese allo scopo di contrastare il barbaro fenomeno dell’avvelenamento dei cani da tartufo mediante la dispersione di esche avvelenate nelle campagne.

Sempre in tema di cooperazione, si vuole ricordare l’ottimo livello di collaborazione dei vari Comandi dell’Arma astigiana con le istituzioni del territorio, collaborazione che in tante occasioni è stata essenziale per rendere ancora più efficace la vicinanza dei Carabinieri alla popolazione.

Non sono mancati Carabinieri astigiani impiegati in missioni all’estero, due militari in Iraq nell’alveo della missione “Inherent Resolve” e tre unità in Kossovo impiegati in “KF MSU”, ambiti in cui il personale del Provinciale ha portato la propria qualificata esperienza e professionalità a sostegno della pace tra quei popoli martoriati dalle guerre.

Accanto all’attività di prevenzione e repressione dei reati, il Comando Provinciale di Asti in questi quattro anni, ha dedicato anche grande attenzione a mantenere viva la memoria dei Carabinieri astigiani che, silenziosamente, hanno sacrificato la loro vita per il bene comune o che, nel loro operato, hanno dimostrato un altissimo senso del dovere e grande altruismo. Ne sono un esempio, nel febbraio 2019, l’apposizione a Les Echelles, Francia, della targa commemorativa per il 185° anniversario della morte del Carabiniere Giovanni Battista Scapaccino, prima Medaglia d’Oro al Valor Militare d’Italia, l’intitolazione della Caserma di Cocconato all’Appuntato Luigi Perotto, Carabiniere astigiano decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il suo eroico comportamento nella Prima Guerra Mondiale, l’annuale commemorazione a San Damiano D’Asti del Carabiniere Scelto Fernando Stefanizzi, decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto in servizio mentre portava soccorso al suo superiore preso in ostaggio nel corso di una rapina all’ufficio postale di quel centro e la collocazione di una targa commemorativa nel “Giardino dei Giusti” di Nizza Monferrato a ricordo di quattro Carabinieri insigniti dell’onoreficenza “Giusto tra le Nazioni. Annualmente si è celebrata la “Giornata del ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali di Pace” in cui si commemorano i militari italiani caduti in operazioni all’estero. Per i Carabinieri astigiani è un momento particolarmente sentito, in quest’occasione si ricorda il Sottotenente dei Carabinieri Giovanni Cavallaro, astigiano, caduto il 12 novembre 2003, mentre era in Iraq come Comandante di plotone nell’ambito della missione militare di pace “Antica Babilonia”, in seguito all’attentato alla base italiana “Maestrale” a Nassiriya, di cui il prossimo anno ricorrerà il ventennale.

Con lo stesso intento di coltivare la memoria di figure esemplari di Carabinieri, all’inizio di novembre 2021, presso l’Archivio di Stato di Asti, è stata organizzata la mostra dedicata al Generale dei Carabinieri Cosma Manera in occasione del 100° anniversario dell’epica missione del Generale astigiano, padre degli irredenti.

 

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