Bullismo e cyberbullismo: impatto su salute, socialità e legalità

Un adolescente su quattro ha sintomi depressivi, uno su cinque soffre di ansia. I dati emersi durante il convegno organizzato dalla Commissione consiliare Sanità

Gli ultimi dati dell’Ires segnalano che in Piemonte il deterioramento delle condizioni di benessere psicologico è particolarmente accentuato con indici che passano dal 68,5 nel 2019 al 66,8 nel2021,inferiori rispetto alla media del Nord ovest dell’Italia. Quasi 46.000 adolescenti sono morti a livello mondiale negli ultimi 2 anni, più di uno ogni 11 minuti. Su 80 mila giovani italiani ed europei,1 adolescente su 4 ha sintomi clinici di depressione e 1 su 5 ha sintomi di ansia persistenti. Sono solo alcuni dei dati emersi nel corso del convegno “Bullismo e cyberbullismo: impatto su salute, socialità e legalità”, svoltosi in Consiglio regionale, su iniziativa della Commissione consiliare Sanità e degli Stati generali per la prevenzione e il benessere, per approfondire tutti gli aspetti del fenomeno, da quelli intimidatori con dannosi effetti psicologici a quelli di tutela legislativa e non solo .

Secondo un’indagine a risposta multipla, svolta in 48 istituti nelle 8 province piemontesi (mille studenti, trecento docenti e cento esponenti del personale Ata), dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazionedell’Università degli studi di Torino, il 71% degli insegnanti segnala che i principali atti di bullismo percepiti  riguardano le caratteristiche personali; il 40% segnala atti di bullismo in base all’origine straniera e di bullismo basato sull’orientamento sessuale; il 24% bullismo di genere; il 19% bullismo predatorio (ad esempio furti ricorrenti ai danni di una stessa persona), il 16% bullismo verso persone con disabilità, il 2% bullismo su base religiosa. Alla base delle singole azioni ci sarebbero rabbia e forme di insicurezza dei ragazzi.

La seconda indagine del dipartimento dell’Università di Torino “Secondo il mio punto di vista“, evidenzia invece la percezione del bullismo dopo il lockdown dal punto di vista degli studenti vittime,gli  studenti testimoni e gli  insegnanti:  tutte e tre le categorie concordano sul fatto che i principali atti di bullismo si manifestino con prese in giro per il 24,3% studenti vittime,  31,1% studenti testimoni e  40,5% degli insegnanti; con minacce fisiche per 7,0%-15,4%  e 17,2% e aggressioni fisiche per il 6,2% 15,6% 23,0%. Durante il periodo di  lockdown si evidenzia un  rallentamento delle azioni di bullismo con una tendenza di crescita alla ripresa della scuola in presenza.

“È drammaticamente lunga la lista dei giovani che sono rimasti vittime di atti di bullismo, di cyberbullismo e del sexting – Stefano Allasia, presidente Consiglio regionale del Piemonte –  azioni che possono provocare effetti devastanti sulla psiche delle vittime soprattutto quelle più giovani, spingendole addirittura a togliersi la vita.Le istituzioni hanno il dovere di occuparsi di questi fenomeni sempre, e non soltanto quando una drammatica notizia di cronaca riaccende i riflettori sulla questione. Per questo il Consiglio regionale ha approvato nel 2018 una legge per contrastare e prevenire i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo , una tra le norme più avanzate a livello nazionale,  con l’obiettivo di avere informazioni di contesto e capire gli ambiti di prevenzione e intervento. Credo che a tal proposito la prima azione preventiva debba riguardare la scuola ed il ruolo educativo degli insegnanti, dal momento che  è proprio in quell’ambiente  si manifestano maggiormente i fenomeni di bullismo”.

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