Sabato 17 dicembre alla Biblioteca Astense, nell’anniversario della morte di Paolo De Benedetti, il Cepros organizza un incontro sulla figura di Mosè

ASTI – Sabato 17 dicembre alle 17 alla Biblioteca Astense, nell’anniversario della morte di Paolo De Benedetti, il Cepros organizza un incontro-confronto sulla figura di Mosè, così come emerge dai libri di De Benedetti “La morte di Mosè e altri esempi” e “Mosè nostro maestro” di Massimo Giuliani, che sarà presente all’incontro.

 

In Mosè nostro maestro, pubblicato da San Paolo Edizioni lo scorso ottobre, l’autore Massimo Giuliani esplora diversi approcci. Ebrei e cristiani condividono i cinque libri di Mosè, cuore della rivelazione al monte Sinài, che i primi chiamano Torà, i secondi Pentateuco, senza il quale è impossibile comprendere il Nuovo Testamento (come afferma la Dei Verbum). Persona o personaggio che sia, Mosè resta centrale tanto per il giudaismo quanto per il cristianesimo: nel corso dei secoli non ha mai smesso di ispirare esegeti e teologi di entrambe le fedi. Poiché il dialogo, oggi, si alimenta di una sempre più approfondita conoscenza delle diverse interpretazioni e letture dei Testi sacri, in questo volume l’autore dà voce ai rabbini di Israele che hanno creato il midrash e ai teologi che nei primi secoli hanno forgiato il cristianesimo: gli uni e gli altri sono affascinati da Mosè, l’uomo che parlava a tu per tu con Dio, umile e al contempo determinato, non privo di difetti, come ogni altro uomo, ma anche generoso fi no al sacrificio di sé, modello di fede nell’obbedire e trasmettere i comandi divini. In queste pagine Mosè «servo del Signore» e «nostro maestro» parla ancora attraverso lo studio delle fonti ebraiche e cristiane, mostrando la perenne vitalità delle Scritture.

Massimo Giuliani è docente di Pensiero ebraico all’Università di Trento, dove coordina il corso di laurea in Filosofia. Ha insegnato per anni negli Stati Uniti, è stato membro del comitato scientifico del Meis, il Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (Ferrara) e collabora con il Master di cultura ebraica dell’Ucei-Unione delle comunità ebraiche italiane. Tra le sue principali pubblicazioni: Il pensiero ebraico contemporaneo (2003), Il giudaismo conservative (2010), Conoscere la Shoah (2013) e Teologia ebraica. Una mappatura (2014). Ha tradotto e curato opere di G. Scholem, A. Cohen e E. Fackenheim.

Spetterà invece a don Luigi Berzano presentare il libro di Paolo De Benedetti La morte di Mosè (Morcelliana, 2005), un volume che alla sua pubblicazione, nel 1971, “apparve subito un’eccezione nella cultura italiana: ispirandosi ai maestri del Talmud e a Bonhoeffer, faceva balenare una nuova idea di giudaismo e cristianesimo. Un’idea profondamente laica e religiosa – «la convinzione che noi siamo importanti per Dio perché egli parla a noi, non perché parliamo a Lui» – che offriva, in brevi capitoli, interpretazioni inusuali della secolarizzazione, del Sacro e della Legge, del profano e del profetismo… Come se la Bibbia, debitamente sollecitata, potesse offrire letture inaspettate del presente.  Nei libri successivi PDB – che si definiva un «marrano per la compresenza, instabile ma irrinunciabile, di categorie mentali ebraiche e di alcune convinzioni cristiane» – ha spostato sempre più il suo interesse verso la tradizione del giudaismo rabbinico, mantenendo tuttavia lo stile dell’argomentazione: «con o contro, ma non senza Dio». Fino a fare della disputa (riv) con Lui il metro per misurare le crepe della giustizia nel creato.

Modererà l’incontro il professor Pierluigi Pertusati

Ingresso libero

 

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