ASTI – Domenica 13 febbraio, alle 17 nella Biblioteca Astense, Benedetta Saglietti sarà protagonista del nuovo appuntamento di Passepartout en hiver, intitolato “La Quinta Sinfonia di Beethoven recensita da E.T.A. Hoffmann”.
A dialogare con l’ospite i giornalisti Alberto Sinigaglia e Alessia Conti.
La Quinta Sinfonia di Beethoven, come racconta il libro di Benedetta Saglietti (edito da Donzelli nel 2020), si è fatta spazio nelle orecchie e nei cuori degli ascoltatori e delle ascoltatrici in modo assai strano.
In un concerto tanto famoso quanto sfortunato, il 22 dicembre 1808 Beethoven presentò a Vienna insieme a molti altri brani la sua Quinta Sinfonia al Theater an der Wien. Il pubblico fu molto colpito dalla novità di queste musiche. Ma il cronista presente alla prima esecuzione liquidò il compositore così: «Nessuno è profeta in patria». Beethoven si arrabbiò non poco: «Malgrado qualche errore, di cui non sono responsabile, il pubblico ha accolto tutto con entusiasmo. Ciò nonostante, gli imbrattacarte di Vienna non mancheranno certo di inviare di nuovo alla Rivista generale di musica i loro velenosi articoli contro di me». E, invece, si sbagliava. Nel 1810 l’allora sconosciuto E.T.A. Hoffmann, destinato a diventare uno dei più importanti scrittori del Romanticismo tedesco, inventore di fiabe immortali come Lo Schiaccianoci, debuttava come critico musicale. Recensendo la trascrizione per pianoforte a quattro mani sulla più importante rivista musicale dell’epoca, Hoffmann fu il primo a riconoscere nella Quinta Sinfonia di Beethoven un capolavoro.
I lettori possono quindi esplorare la più celebre Sinfonia della storia della musica attraverso molteplici punti di vista: la visionaria lettura di Hoffmann, commentata e tradotta per la prima volta dal tedesco all’italiano, le impressioni dei contemporanei che assistettero alla prima esecuzione e la conversazione tra l’autrice e Riccardo Muti che apre il volume.
Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (Königsberg, 24 gennaio 1776 – Berlino, 25 giugno 1822) fu giurista, scrittore e musicista. Maestro del Romanticismo tedesco, iniziò la carriera come critico musicale, diventando in breve tempo uno degli autori più letti e amati della sua epoca. Diede vita a storie e figure indimenticabili come lo Schiaccianoci, l’Uomo della sabbia, il Gatto Murr, il maestro di cappella Johannes Kreisler. Fu altrettanto prolifico quale compositore: tra i suoi lavori per il teatro musicale ricordiamo Undine (1816). Ispirò inoltre balletti e opere liriche, da Čajkovskij a Offenbach.
Benedetta Saglietti, nata nel 1981, è dottoressa di ricerca in storia moderna, storica della musica. Studiosa beethoveniana internazionalmente riconosciuta, ha esordito con Beethoven, ritratti e immagini (EDT-De Sono 2010, prefazione di Giorgio Pestelli) e ha poi curato Una visita a Beethoven di De Vienney (La Scuola di Pitagora 2014). Come esperta di iconografia musicale ha contribuito al catalogo della grande mostra Ludwig van. Le mythe Beethoven (Gallimard 2016) organizzata alla Cité de la musique, Philharmonie de Paris e ha curato la sala beethoveniana di Vedere la musica. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie (Palazzo Roverella, Rovigo 2021, a cura di Paolo Bolpagni, catalogo Silvana Editoriale). Si è occupata inoltre della relazione tra musica e colore, dei radiodrammi di Glenn Gould, di Alfredo Casella e Igor Stravinskij, della rappresentazione autobiografica e dei viaggi dei musicisti di lingua e cultura tedesca nel primo Settecento. Formatasi ad Asti, ha ricevuto una menzione speciale al primo Certamen alfieriano.
È attiva come critica musicale. Ha tenuto conferenze in Italia, Svizzera, Francia, Austria, Inghilterra, Portogallo, U.S.A. e Ucraina. Insegna storia della musica in Conservatorio.
Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili, in ottemperanza alle normative in corso, con Green Pass rafforzato e mascherina FFP2 trattandosi di un incontro (per la frequentazione ordinaria della biblioteca negli altri giorni è sufficiente la mascherina chirurgica).
Come nelle scorse edizioni, a ogni evento sarà presente uno dei pittori della CNA Artisti, coordinati da Marisa Garramone, che offrirà l’interpretazione grafica del tema proposto. Gli artisti illustreranno le proprie opere prima di ogni incontro.
Pittore ospite di domenica Marzio Broda: nato nel 1968, fra le colline di Asti, ingegnere, ha viaggiato e vissuto per lavoro in diverse parti del mondo. Dipinge per passione. Uno dei suoi primi lavori “Mare”, vince nel 2016 il concorso “Sunday Painters” de “La Stampa”. Un nuovo riconoscimento arriva nel 2017 quando “Green Dream” viene selezionato dalla Saatchi Gallery di Londra per essere esposto nelle proprie gallerie “virtuali”. In occasione di un lungo periodo trascorso in Giappone ha sperimentato una modalità di espressione per lui nuova, la scrittura, e nel 2021 è stata pubblicata la sua opera d’esordio,”Un anno a Tokyo”.
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