Il Piemonte è la terza regione d’Italia con tasso di invecchiamento più alto, dopo Friuli e Liguria. “Per quanto riguarda Asti – ha detto il dirigente Giolito – si segnala il 27,5% di popolazione over65. Inoltre, il numero degli ottantenni è raddoppiato negli ultimi 20 anni. Si prevede che nei prossimi vent’anni un individuo su 3 avrà più di 65 anni (intorno al 35%)”.
I Servizi Sociali del Comune di Asti tramite il P.U.A (Punto Unico di Accesso), attivato a partire dall’aprile 2024, raccolgono un numero sempre più crescente di segnalazioni concernenti anziani soli, privi di reti famigliari solide e con iniziali danni a livello cognitivo (demenza).
“L’anno scorso dallo sportello unico sono passate circa 500 persone – ha aggiunto Giolito -. Di queste, il 30% usufruisce del servizio Gr3, vale a dire un contributo economico per far fronte ad alcuni bisogni. A un 25% diamo prestazioni di assistenza domiciliare; un altro 20% sono anziani inseriti in struttura, un 10% usufruisce di pasti a domicilio e un ultimo 10% sono Adi, usufruiscono di prestazioni a valenza sanitaria con una Oss che va a domicilio. Manca una piccola percentuale di chi passa dal PUA solo per informazioni”.
L’area Socio-sanitaria P.U.A del Comune di Asti si è attivata a livello preventivo, con la finalità di ridurre l’istituzionalizzazione e favorire la permanenza al domicilio attivando sostegni sulla base di interventi strutturati in base alle esigenze delle persone anziane, in modo da contribuire fra l’altro alla riduzione degli accessi al pronto soccorso e l’ospedalizzazione.
Il lavoro svolto dal servizio va nella direzione di promuovere il Community Work attraverso lo sviluppo delle reti territoriali e il coinvolgimento delle associazioni, dei circoli ricreativi, delle cooperative, dei sindacati e delle parrocchie.
È stato presentato un progetto in risposta al Bando invecchiamento attivo 2023, sostenuto dalla Regione Piemonte con 30.000 euro per promuovere permanenza al domicilio con seguenti azioni: Assistente Sociale appositamente assunta (Matilde Pavese), incontri con i care giver, fondi per pulizie straordinarie per rendere abitabili alloggi di persone affette da disposofobia (meglio conosciuti come accumulatori seriali) purtroppo in aumento.
Il tutto per completare gli interventi già erogati dall’ente sotto forma di assistenza domiciliare e gli interventi educativi svolti con personale interno.
Inoltre il Comune ha ricevuto per il terzo anno consecutivo il contributo ministeriale erogato tramite la Prefettura per prevenire e contrastare le truffe ai danni degli anziani, attraverso la promozione di campagne informative capillarmente diffuse anche al domicilio degli anziani beneficiari del servizio di assistenza domiciliare e presso i luoghi di aggregazione presenti sul territorio astigiano (circoli, associazioni, ecc.).
Per attuare tali progetti, si è ritenuto opportuno riconvocare il tavolo anziani che da prima della pandemia non si era più riunito. Sono stati realizzati due incontri all’interno dei quali è stato discusso il ruolo delle associazioni, dei sindacati, dei circoli ricreativi, delle cooperative e delle parrocchie coinvolte. Si è concordato di realizzare una mappatura delle realtà territoriali, suddivisa per zone, che siano disponibili a assumere il ruolo di “antenne” capaci di intercettare il bisogno del’ anziano e inviarlo verso il servizio più opportuno. Le medesime realtà potranno anche portare a conoscenza della popolazione anziana i servizi e i supporti che forniscono in via diretta quali trasporto sociale, attività ludico- ricreative etc per aumentare la capacità di risposta del territorio.
Le realtà territoriali coinvolte sono le seguenti: Associazione Alzheimer, Auser, Anteas, Ada, Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, Fap Acli, Cooperativa La Strada, Passi Solidali.
Vista la volontà da parte di tutti i soggetti coinvolti di creare una progettazione duratura nel tempo e che possa dare continuità alle azioni intraprese e messe in opera, l’area socio-sanitaria P.U.A ha partecipato al nuovo bando regionale per la promozione dell’Invecchiamento Attivo presentando un progetto, attualmente in corso di valutazione, che se approvato consentirà di proseguire le attività per tutto il 2025. Il nuovo progetto prevede la realizzazione di formazioni specifiche, a cura delle professioniste, rivolte ai referenti delle “antenne” territoriali per fornire strumenti di conoscenza sul ruolo e le modalità di accesso ai servizi sociali. Questo eviterà alla persona di essere più volte erroneamente indirizzata verso il servizio non adatto alle sue esigenze.
La finalità del lavoro di rete che l’Ente sta portando avanti sarà anche quella di prevenire l’istituzionalizzazione dell’anziano, favorendo la permanenza al domicilio anche per gli anziani senza una rete famigliare solida che spesso possono diventare vittime di truffa.
A tale proposito si sta realizzando un piccolo manuale di consigli antitruffa che verrà distribuito anche nei centri di aggregazione degli anziani nell’ambito di focus group appositamente organizzati con le professioniste del settore (Assistente sociale ed educatrice). Con i fondi regionali per l’invecchiamento attivo è stato inoltre affidato incarico all’Associazione Alzheimer per collaborare con propri professionisti all’organizzazione di gruppi di supporto ai care giver di persone in carico ai servizi sociali, che verranno realizzati a partire dal mese di settembre con il supporto dell’A.S. e dell’Educatrice del Comune di Asti.
Sempre per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani, soprattutto telematiche, l’associazione Ada organizza per il 21 settembre all’Uni Astiss, insieme alla Polizia Postale, un seminario specifico che comprenderà anche l’Intelligenza Artificiale. Un convegno utile a tutta la popolazione.
In via Monti, in un locale non utilizzato del Comune, da settembre sarà attivo un punto decentrato dei Servizi Sociali, con una presenza continuativa per rispondere alle esigenze del territorio.