ASTI – Alle prime ore dell’alba di oggi 29 maggio, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Asti sono entrati in uno stabile di periferia e, grazie all’impiego delle Unità Cinfofili di Volpiano, hanno fatto irruzione in un appartamento che aveva fin dall’esterno suscitato l’allerta dei cani anti droga.
Dopo ripetute segnalazioni, per giorni i Carabinieri sono stati in osservazione sul luogo, notando un continuo via vai di persone, generando il sospetto che potesse trattarsi di un luogo di smercio di sostanze stupefacenti.
I militari della Sezione Operativa, coadiuvati da pattuglie in uniforme delle Sezione Radiomobile e della Stazioni Carabinieri di Moncalvo, sono dunque entrati stamattina nell’appartamento, identificando i due occupanti, entrambi astigiani: M. T., classe 1994, già gravato da precedenti di polizia e giudiziari per stupefacenti, e D. C., classe 1997, incensurata.
L’immediata perquisizione domiciliare ha permesso di trovare 600 grammi di marijuana, 1 bilancino e un’articolata attrezzatura con cui era stato allestito un laboratorio per la trasformazione chimica della cannabis in una nuova e più stordente versione dell’hashish.
Questa nuova variante dell’hashish si ottiene attraverso un processo chimico che consente l’estrazione del THC 9 con livelli di purezza del 100% e successivamente la sua trasformazione in resina di colorazione ambrata che, aggiunta alla confezione del classico spinello, ne potenzia a dismisura gli effetti allucinogeni. E per questa ragione il prezzo sul mercato è di circa 100 euro al grammo (più della cocaina) e rappresenta la variante più in voga ad Amsterdam.
Per realizzare questa sofisticazione è però necessario un processo chimico elaborato che gli indagati avevano realizzato nel loro laboratorio domestico: non a caso, sempre in sede di perquisizione è stato rinvenuto un kit industriale composto da 1 mixer, 2 grinder (macinatori), 61 confezioni vuote di etere dimetilico ed altre 23 ancora piene ed 1 lampada alogena con ventilazione. La risultanza di tale processo chimico veniva poi suddivisa in vasetti a chiusura ermetica che i militari trovavano all’interno di uno scatolone, pronti per lo rivendita sul mercato.
Terminati tali accertamenti, i due soggetti sono stati dichiarati in arresto per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Dopo essere stati sottoposti a fotosegnalamento presso il Comando Provinciale gli arrestati, su disposizione del PM di turno della Procura della Repubblica di Asti, sono stati tradotti rispettivamente nel carcere di Asti e ai domiciliari in attesa del giudizio di convalida.
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