La città di Asti avrà nuovamente un centro socio-sanitario rivolto alle persone con morbo di Alzheimer e demenze correlate: sarà il nuovo centro diurno Alzheimer, che avrà sede nel pieno centro della città di Asti, in via Antica Zecca. Una struttura molto ampia che sarà ristrutturata nei prossimi mesi e che sarà operativa entro 12 mesi.
Il progetto, presentato stamattina 12 luglio nel giardino dell’edificio che presto ospiterà il centro, nasce dalla visione di Confcooperative Piemonte Sud e Socialcoop, cooperativa aderente alla confederazione, in collaborazione con l’associazione Alzheimer Asti Odv, in particolare con il Dottor Marcello Francesconi e con la Dottoressa Maria Teresa Pippione; con il Comune di Asti e l’Asl si è attivata da subito la condivisione del progetto stante le aspettative della cittadinanza.
A prendere la parola durante la conferenza stampa sono stati Mario Sacco, presidente di Confcooperative Piemonte Sud; il sindaco Maurizio Rasero; l’ex direttore generale dell’Asl, Francesco Arena (ha terminato il proprio mandato il 2 luglio); Marcello Francesconi, presidente dell’Associazione Alzheimer Asti e Maurizio Serpentino, presidente Socialcoop.
“Restituire alla comunità un servizio che mancava da tempo è l’obiettivo che ha guidato fin da subito il nostro lavoro” ha affermato Mario Sacco, che ha continuato: “questo nuovo centro rappresenta un servizio estremamente importante per il territorio astigiano, un punto di riferimento che fornirà un servizio essenziale alle famiglie che convivono con l’Alzheimer. La necessità di un centro diurno dedicato è diventata ancora più evidente in una città che ne è rimasta sprovvista, lasciando molte famiglie senza un supporto adeguato. Il centro offrirà un ambiente sicuro e accogliente dove i pazienti e le famiglie potranno trovare il sostegno di cui hanno bisogno”.
Il centro diurno, di 1000 mq e dotato di un giardino ampio il doppio, sarà aperto tutti i giorni della settimana e offrirà un supporto nella riacquisizione delle abilità quotidiane e domestiche, garantendo al contempo sia un supporto ai caregiver che un servizio di formazione specifico per gli operatori.
Il progetto vuole rispondere con prontezza alla crescente esigenza della comunità astigiana, che oggi vede oltre 5.000 persone soggette alla malattia di Alzheimer e alle demenze collegate. Di fronte a questa emergenza, la chiusura recente dell’unico centro diurno esistente in città rappresenta una ferita aperta per la collettività, di cui ha voluto prendersi cura anche Socialcoop, il cui Presidente, Maurizio Serpentino, ha affermato: “la nostra cooperativa, che ha alle spalle una lunga esperienza nella gestione delle RSA, ha subito compreso la necessità di creare un nuovo centro diurno di questo tipo e ha supportato fin dall’inizio il progetto. Quando eravamo alla ricerca di un edificio che potesse accogliere il centro diurno, ci siamo imbattuti nel fabbricato che in passato fu sede della congregazione religiosa delle Ancelle di San Giuseppe. Ci sembrava un luogo perfettamente legato al ruolo che ha la cooperazione tutta, ma in particolare quella sociale: quello di un servizio e di un punto di riferimento per la collettività, in particolare per le fasce più fragili della popolazione”.
La creazione del centro nasce infatti da due esigenze: da un lato, completare l’offerta semiresidenziale, residenziale e domiciliare dedicata alle famiglie; dall’altro, dedicare tempo e spazi alla formazione degli operatori e dei care-giver, che, data l’età media avanzata, rischiano spesso di ammalarsi.
Il presidente dell’Associazione Alzheimer Asti, dr. Marcello Francesconi, rammenta che “nel campo delle demenze e del deterioramento cognitivo sono necessarie più tipologie di opportunità per rispondere al meglio ai bisogni che incontrano malati e familiari lungo il decorso della malattia. Il nuovo Centro Diurno sarà uno snodo importante nella rete dei servizi socio-sanitari locali. Alzheimer Asti collaborerà alla valorizzazione di questo snodo con sinergie volte allo sviluppo della domiciliarità e al sostegno dei care-giver nelle varie forme possibili”.
Essere ricettivi e pronti a rispondere ai bisogni della comunità è ciò di cui ha dato esempio lampante la messa in opera di un progetto di cui la città di Asti aveva davvero bisogno. Un progetto che rivela tutta l’efficacia e la potenza dello strumento cooperativo, da sempre presente sul territorio e proteso verso la comunità.