ASTI – Si conclude il cartellone della rassegna “Le Sfide della Fede”, spettacoli ad Asti sulla tematica delle sfide della Fede e della cultura nel nostro tempo, promosso dal Teatro degli Acerbi e dall’Istituto Oblati di San Giuseppe Marello.
“Sfide” tra ragione e Fede, tra l’uomo e Dio.
Venerdì 14 aprile, alle 21, alla Chiesa di San Martino (piazza San Martino 11), torna dopo anni Lucilla Giagnoni.
Fiorentina, è una protagonista indiscussa del teatro di narrazione e ha collaborato con grandi registi come Vittorio Gassman, Jeanne Moreau e Gabriele Vacis. Tra i suoi spettacoli più celebri ricordiamo “Adriano Olivetti”, “Chet Baker — viaggio al termine della musica”, “La chimera” e “Vergine Madre”, dedicato a Dante Alighieri. Nel 2014 fu ospite de “Le Sfide della Fede” con “Apocalisse”.
Dal 2016 è la direttrice artistica del Nuovo teatro Faraggiana di Novara.
Questa volta, in un luogo inedito della città che si apre ad appuntamenti culturali, porterà in scena la meditazione “La Misericordia”, dal sottotitolo “Carità: bellezza e nutrimento dell’Umanità.”
Lo spettacolo si inserisce anche nel contesto del periodo celebrazioni pasquali e vuole essere un’occasione di riflessione e di dialogo tra fede e cultura.
“Beati i misericordiosi, perché riceveranno Misericordia”.
A partire dalla Misericordia come virtù della reciprocità, l’interpretazione di Lucilla Giagnoni ci guiderà in un percorso antropologico e spirituale: la beatitudine evangelica della Misericordia si erge a virtù morale e condivisa del vivere civile.
Il tutto intrecciando riferimenti biblici, letterari e scientifici: partendo dalla vicenda di Nicodemo, che segue Gesù fino al discorso delle beatitudini, raccontata dallo scrittore polacco Jan Dobraczyñski e le pagine di Erri De Luca sul parto della Vergine, fino agli studi sui “neuroni specchio” che costituiscono la base neurobiologica della nostra capacità di immedesimarci con gli altri.
La Misericordia è beatitudine e virtù.
“Amerai il prossimo tuo come te stesso” oggi dagli esegeti viene anche tradotto con: “Amerai il prossimo tuo perché è come te stesso”.
C’è uno specchiarsi reciproco nell’Amore, nella Carità, nella Misericordia che nasce dal primo specchiarsi di Dio con l’Umano, del primo uomo con la prima donna, della madre col figlio attaccato al proprio seno.
Una beatitudine a specchio, che è un nutrirsi della bellezza dell’uno nell’altro.
Su questa reciprocità, la beatitudine evangelica della Misericordia si erge a virtù morale e condivisa del vivere civile.
Sulla Misericordia nascono e possono sopravvivere le stesse comunità umane, le città, tanto che prima ancora di costruire le mura, in molte comuni italiani, un tempo, si costruivano gli edifici della Misericordia dove si dava assistenza ai più deboli e bisognosi.
Perché solo una civiltà che sa riconoscere l’importanza della Cura fino agli ultimi può garantirsi un presente e un futuro.
La Misericordia è virtù e strumento per il raggiungimento della felicità.
Lo spettacolo, di cui Lucilla Giagnoni è autrice e protagonista, è il frutto di un lavoro di squadra che vede coinvolti Paolo Pizzimenti per le musiche e Massimo Violato per le luci e proiezioni.
Un allestimento sobrio ed essenziale che lascia spazio alla parola e alla voce dell’attrice, capace di coinvolgere e commuovere il pubblico con la sua interpretazione intensa e appassionata.
L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.
Verranno raccolte offerte per il restauro nella Chiesa di San Martino della volta antistante il Presbiterio.
Per informazioni: 351-8978847.
Il programma completo sul sito e social del Teatro degli Acerbi.