ASTI – Il Comune commemora la “Giornata della memoria” attraverso una ricca serie di eventi che si concluderà venerdì 27 gennaio, data simbolo e anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz.
Il primo appuntamento, dedicato agli studenti delle scuole cittadine, si è svolto mercoledì scorso ed è stato coordinato dalla Fondazione Biblioteca Astense in collaborazione con l’IIS Vittorio Alfieri: una serie di riflessioni sulla Shoah, a partire dalla figura di Primo Levi e dalle testimonianze letterarie curate e pubblicate dal professor Giovanni Tesio.
Da oggi (23 gennaio) a giovedì 26 gennaio, nell’ambito della programmazione del “Teatro Scuola 2023”, organizzato dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo e Teatro degli Acerbi, si terrà lo spettacolo “Guido suonava il violino”. La rappresentazione, scritta e diretta da Patrizia Camatel con Elena Formantici, è liberamente tratta dal racconto “Un violino” di Nicoletta Fasano ed è una Produzione Casa degli Alfieri/Archivio Teatralità Popolare. L’appuntamento è allo Spazio Kor, alle ore 9 e alle 11.
Le iniziative termineranno venerdì 27 con il “Festival della Memoria”. Il progetto, curato dall’Associazione “Tre atti nel bicchiere”, in collaborazione con il Liceo Classico di Asti, il Comune di Asti e l’Israt, ripercorre i momenti della deportazione di Primo Levi tratti dal libro “Se questo è un uomo”, portando in scena una lettura teatrale animata dal titolo “Gli occhi di Levi”. Lo spettacolo si terrà allo Spazio Kor, al mattino alle 10 per le scuole e alle ore 21 per la cittadinanza.
“Anche quest’anno la Città di Asti ha voluto concentrarsi sul tema della memoria, sull’eredità della Shoah e su come questa sia percepita nella società di oggi – ha commentato l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi -. Ci interessa capire lo sguardo dei più giovani su questo delicato momento del Novecento”.
“La Giornata della memoria – ha aggiunto il sindaco Maurizio Rasero – non deve essere una semplice ricorrenza, ma un vero e proprio impegno per il futuro di un nuovo e diverso paradigma culturale”.