Riceviamo e pubblichiamo
I recenti fatti di cronaca, le rapine nelle farmacie e ad alcuni esercenti destano in noi preoccupazione. Ricordiamo che la sicurezza si ha con attività di prevenzione, controllo, presenza territoriale. Siamo tutti preoccupati per la situazione della sicurezza ad Asti e sentiamo con empatia il tema della sicurezza di chi subisce furti e rapine. Il tema è sicuramente legato all’impiego delle forze dell’ordine in termini di controllo e di dissuasione dagli atti criminali e violenti. Uno dei temi che i cittadini ci hanno sollecitato nel questionario di Asti Lab è quello della sicurezza, soprattutto in alcune aree della città
L’azione della Polizia locale deve creare sinergia con le Forze deputate per legge al controllo del territorio e l’amministrazione comunale potrebbe avere il suo ruolo ad esempio proponendo il poliziotto di quartiere.
Questa figura ha l’obiettivo di conoscere il territorio e le esigenze dei cittadini e dei commercianti e di trasmettere al Questore le segnalazioni ricevute per contrastare possibili azioni delittuose.
Abbiamo spesso sollecitato l’amministrazione a esercitare su varie aree della città una funzione di controllo e di conoscenza.
E questo lo si fa anche con progetti sociali diffusi.
Parimenti abbiamo invitato l’amministrazione a politiche di prevenzione, di investimento sul tema della legalità e a risposte in termini di politiche sociali più forti.
È chiaro che gli episodi che si stanno generando hanno alla base dinamiche sociali.
Su questi temi crediamo che l’amministrazione debba fare di più.
Siamo certi che i tavoli sulla sicurezza prendano in esame le problematiche e che le forze dell’ordine spendano le proprie competenze per contrastare tali fenomeni e siamo anche certi che il comune sia presente a tali tavoli.
Però lo richiamiamo a un ruolo più attivo in termini di prevenzione, con una presenza territoriale della polizia locale nelle zone maggiormente colpite dagli ultimi episodi criminali. In recenti interviste i commercianti hanno proposto ronde, il comune dia una risposta concreta ma istituzionale.
Una ronda non risolve il problema, “una ronda non fa primavera”. Anzi affida a personale inesperto sulla pubblica sicurezza un compito che non le è proprio e potrebbe dimostrare il fallimento dello Stato e delle istituzioni e questo non possiamo permetterlo. Invitiamo l’amministrazione comunale a investire maggiormente in politiche preventive e di controllo territoriale.
Asti Lab