ASTI – Quattro misure cautelari, un fermo e il sequestro di una casa di prostituzione ad Asti (via Comentina), zona stazione.
I dettagli dell’operazione “Baby doll”, condotta dalla Polizia astigiana contro lo sfruttamento della prostituzione, sono stati illustrati stamattina dal Questore Sebastiano Salvo e dal dirigente della squadra mobile Federico Mastorci, alla presenza del Procuratore della Repubblica Biagio Mazzeo.
Un’operazione avviata nel 2022 e che nella fase esecutiva ha visto la collaborazione della squadra mobile di Torino e di Brescia, nonché del reparto prevenzione crimine di Torino. Infatti, oltre al principale alloggio di prostituzione ad Asti, sono stati perquisiti tre alloggi a Torino.
A capo di tutta la vicenda due donne cinesi, Jianhong Huang classe ’74 (ora in carcere a Torino) e Meijuan Luo classe ’72, che gestivano le case di prostituzione sfruttando altre donne cinesi non in regola col soggiorno in Italia, convinte oppure obbligate a prostituirsi.
Le due donne cinesi erano supportate in ogni aspetto da un cittadino italiano residente a Torino Furio Ardissone classe ’55 (ora ai domiciliari) e da un cittadino albanese residente ad Asti, Artan Sulaj classe ’69, proprietario e locatore dell’appartamento di Asti in via Comentina.
Le due si occupavano anche della pubblicità sul web, del reclutamento delle nuove prostitute, della rendicontazione dei guadagni e del centralino per gestire i clienti, che non erano pochi.
In circa 2 mesi sono stati accertati ben 825 clienti, il tutto per un volume di affari di oltre 40 mila euro.
Obbligo di firma per il proprietario dell’appartamento di Asti che, ben conscio dello sfruttamento, lucrava sui relativi canoni. L’uomo è stato altresì denunciato per possesso di un fucile privo di matricola. Infine, una terza donna cinese, Dan Hong classe ’81, è stata sottoposta a fermo in quanto gravemente indiziata di aver gestito l’alloggio astigiano nell’ultimo periodo e di aver sfruttato 2 connazionali.
Durante le perquisizioni a carico degli altri indagati sono stati altresì sequestrati 18000 euro in contanti. Le indagini sono ancora in corso.