Asti, interrogazione urgente del consigliere comunale Malandrone sul Movicentro

Il consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone ha presentato un’interrogazione urgente sul Movicentro, di cui abbiamo parlato qui pochi giorni fa.

Il Movicentro viene utilizzato ogni giorno da pendolari e in particolare da studenti delle scuole superiori che dalla provincia si spostano in città via bus e treno e, con la riattivazione prevista a settembre  della linea ferroviaria Asti –Alba, è prevedibile un incremento degli utilizzatori del Movicentro.

Il Movicentro versa in uno stato lontano dall’essere ottimale in quanto a pulizia, decoro e funzionalità dei servizi – dice Malandrone – e l’assessore Giacomini ha dichiarato che forse che sarebbe meglio chiuderlo”.

Spiega Malandrone: “Il Movicentro è la porta di accesso per chi si reca nella nostra città tramite il trasporto pubblico, e dovrebbe quindi anche avere funzione di biglietto da visita di Asti.  All’interno sono presenti numerose telecamere e la chiusura di tale struttura e la conseguente riapertura 24h su 24 dell’attraversamento pedonale provocherebbe un ulteriore rallentamento del traffico e un maggiore numero di auto ferme per attendere il passaggio dei pedoni”.

E ancora: “Alla sala d’aspetto per molto tempo chiusa si accede attraverso il bar, per poter usufruire di servizi occorre pagare 1 euro (a confronto i futuri 80 centesimi per parcheggiare in piazza del Palio, son regalati). Da una certa ora (verso l’imbrunire) è frequentato da persone che stazionano, alcune che probabilmente usano lo spazio come mercato delle “spezie”. La scala mobile è praticamente non funzionante e chi ha problemi di deambulazione deve prendere l’ascensore, spesso usato come ricettacolo di rifiuti e di bisogni fisiologici”.

Malandrone interroga dunque l’Amministrazione Comunale per sapere, tra le altre, se le telecamere all’interno del Movicentro siano in funzione, se siano previste azioni concrete e puntuali per migliorare le condizioni della struttura, se occorra per forza utilizzare un cane addestrato per rendersi conto del mercato delle “spezie”, oppure se basta una presenza qualificata per dissuadere tali iniziative”.

Qui l’interrogazione

 

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