Asti, la complessità delle indagini fondate sull’antropologia e l’odontologia forense spiegate al Rotary da Chantal Milani

ASTI – Una serata davvero interessante quella di martedì scorso al Rotary Club Asti: nell’ambito di un incontro conviviale svoltosi al ristorante “La Fertè”, l’esperta di antropologia e odontologia forense Chantal Milani ha tenuto una brillante relazione sulle tecniche investigative fondate sui rilievi antropologici e odontologici e riservate di solito ai casi giudiziari più cruenti.

Proprio di questi ultimi infatti si occupa abitualmente la dottoressa Milani, la quale è solita operare in veste di consulente scientifica dei Tribunali o delle Procure della Repubblica ed ha al proprio attivo un curriculum che ricomprende alcune delle vicende giudiziarie più eclatanti degli ultimi decenni: dall’omicidio di Simonetta Cesaroni alla sparizione di Ylenia Carrisi fino ai casi, anch’essi di sparizione, di Denise Pipitone e della piccola Kata, scomparsa nel nulla lo scorso anno a Firenze.

Accompagnandosi con la proiezione di numerose immagini, la relatrice ha portato l’attento uditorio nel vivo di indagini e perizie, illustrando le molte sfaccettature delle sue consulenze, che possono riguardare la compatibilità dei segni sul corpo della vittima con le caratteristiche somatiche del presunto aggressore, l’attualizzazione del volto di una persona sparita da molti anni, l’individuazione delle caratteristiche di una persona scomparsa (quali colore della pelle, sesso, età, ecc) dall’esame di un suo resto osseo, e altro ancora; recentemente Chantal Milani si è occupata anche della ricostruzione del volto di Dante Alighieri partendo dal calco del suo cranio eseguito cent’anni fa dall’anatomista Fabio Frassetto.

Se i denti di una persona – ha detto la relatrice – hanno una “valenza identificativa pari al DNA” e se l’orecchio è in pratica “l’impronta digitale del cranio”, al giorno d’oggi – ha evidenziato – sussiste il concreto rischio che fake news e intelligenza artificiale interferiscano anche negli esami scientifici, alterandone il risultato in base alle aspettative degli “inquinatori”.

Ad ascoltare con interesse la relatrice, insieme ai numerosi soci rotariani, anche il Questore di Asti, Marina Di Donato, e il Comandante provinciale dei Carabinieri, Paolo Lando.

Al termine della serata il presidente del Rotary, Maurizio Mela, ha fatto omaggio alla dr.ssa Milani di alcune bottiglie di vino nostrano e del volume sulla storia del Rotary di Asti.

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