Asti, i Verdi hanno presentato i propri candidati per Crivelli Sindaco

Tanti i temi affrontato dal capogruppo Gianfranco Miroglio

ASTI – Questa mattina, sabato 23 aprile, al Circolo Nosenzo si è tenuta la presentazione della lista dei 26 candidati di Europa Verde Verdi, federazione di Asti, a sostegno del candidato sindaco di Astinsieme Paolo Crivelli  (che presenterà la sua lista civica “prendiamoci cura di Asti – Asti Oltre”  mercoledì al Diavolo Rosso). A coordinare i lavori è stato il portavoce del gruppo Giuseppe Sammatrice, presentando degli striscioni stesi a terra che “rappresentano quanto abbiamo fatto negli anni per la difesa dell’ambiente, per i diritti degli animali, la tutela delle foreste”, partendo dal 2015 sul tema dell’inquinamento fino alla campagna per le ferrovie sospese.

L’assessore all’Ambiente del Comune di Milano Elena Grandi, già portavoce nazionale di Europa Verde Verdi, nel suo intervento ha detto: “Sono contenta di aver conosciuto il candidato sindaco che mi sembra molto vicino alle nostre idee. Credo che la sinergia sia vincente. Il nostro primo obiettivo deve essere quello di sconfiggere i governi delle città rette dal centrodestra. La transizione ecologica non può essere solo uno slogan, i governi devono attivare azioni pratiche”.

Il candidato sindaco Paolo Crivelli ha ringraziato i Verdi: “Grazie per far parte della mia coalizione con una lista preziosa, perché voi sottolineate dei valori fondamentali. Ce li ricordate e li proponete con un entusiasmo straordinario”. Anticipando l’intervento di Gianfranco Miroglio, Crivelli ha aggiunto: “Al mio fianco c’è la mente pensante della vostra lista: è un patrimonio, tutte le volte che scambio due parole con Gianfranco mi arricchisco”. Crivelli ha concluso: “A me piacciono molto i vostri temi, li condivido e sono in sintonia con voi. Anche perché ho capito che i grandi problemi che stiamo vivendo, tra cui la pandemia, sono tutti legati all’incuria del pianeta. Noi coltiveremo i valori cardini per correggere questa realtà”.

Da sinistra Gianfranco Miroglio, Paolo Crivelli e Elena Grandi

Il capogruppo della lista Gianfranco Miroglio ha affrontato molti temi. “La prima considerazione che faccio, è che sembra sia stato cancellato completamente quel consolatorio motto secondo cui nulla sarà più come prima. Qui, da noi, tutto è rimasto esattamente come prima, se non nettamente peggiorate per certi versi. Oltre alla pandemia c’è la guerra, che porta angoscia, tristezza e la necessità di riflettere su cosa sta capitando. Eppure anche di questo non c’è traccia nel dibattito che ha acceso la città in questi giorni. Non è un elemento da poco, perché la possibilità di far politica in un posto parte soprattutto dalla condivisione dei sentimenti e delle emozioni. Io, nelle facce degli amministratori che ci hanno preceduto, non ho letto nulla e non ho sentito alcuna parola che faccia riferimento a questi temi. La nostra volontà è quella di costruire in città una solidarietà concreta, stando insieme e condividendone progetti e percorsi”.

 

“Siamo in condizione di grande disagio per quanto riguarda la vivibilità della nostra città. Siamo sempre in zona retrocessione, oppure ci stiamo precipitando o ci stiamo tornando. Per esempio i rifiuti: Asti aveva una situazione tutto sommato buona nella raccolta differenziata, ma nel corso degli anni è stata indotta a una sorta di analfabetismo di ritorno”, ha aggiunto Miroglio.  

 

Altro discorso affrontato riguarda la “necessità di ripensare seriamente alla vivibilità della città e a una viabilità effettivamente sostenibile. Ci si appende ancora al piano del traffico, strumento obsoleto e superato. Bisogna spostare l’attenzione sugli esseri umani che vivono la città. C’è la necessità di mettere insieme una serie di progetti che mirino a restituire ad Asti una condizione di vita migliore. Occorre fare uno sforzo educativo, perché possiamo fare tutte le piste ciclabili che vogliamo, ma è del tutto inutile se non riusciamo a educare la gente della bontà del fatto che andando in bici si sta meglio e si risolve buona parte del problema che asfissia la città”.

 

Miroglio ha continuato sul tema del verde: “Abbiamo una percentuale bassa di verde e dobbiamo aumentarlo, e poi dobbiamo avere la forza di mantenere meglio il verde pubblico. Poi c’è il verde privato: la città contiene giardini storici di un fascino straordinario che possono essere restituiti alla città, anche in chiave turistica”.

Asti potrebbe essere capitale del Distretto Paleontologico che esiste già, non c’è nulla da inventare. Sarebbe una peculiarità per noi, con una valenza culturale e scientifica straordinaria”.

Per quanto riguarda la rete museale della città, Miroglio ha detto: “Non ho alcuna difficoltà a dire che al momento è una solenne farsa. Io mi sono sempre battuto perché nascesse, fin da 20 anni fa, una rete di musei cittadini. Ma  quella nata adesso è una rete di musei fittizia in mano a poche persone. Mi auguro davvero si possa dare uno scossone a un monopolio che non è più accettabile. In città le persone competenti ci sono, e sono pronte a essere messe a disposizione. Sono state accantonate ed è un peccato”.

 

“Vorremmo una città per i bambini e per i giovani, che purtroppo vanno fuori per studiare o vivere perché manca quella scossa emotiva-affettiva che li lega alla città. Se manca la capacità di affezionare i giovani alla città, è più difficile tutto”, ha detto Miroglio, che ha concluso il suo intervento: “Occorre affrontare con serietà e attenzione il problema della disabilità, il superamento delle barriere architettoniche. Non è difficile, è obbligatorio affrontare questo tema; vuol dire radunare le associazioni finché passo dopo passo il problema si possa risolvere”.

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