ASTI – Nel mese di novembre dello scorso anno era stata presentata al Comune di Asti una petizione affinché sia dedicata la nuova palestra di via Rosa, al Fontanino, alla memoria del Beato Padre Giuseppe “Pino” Puglisi.
Proponente e primo firmatario della petizione, sottoscritta da oltre 130 firmatari e sostenuta da numerosi rappresentanti delle massime istituzioni locali, è il giornalista astigiano Riccardo Santagati.
«Non è astigiano, ma Padre Pino Puglisi è un simbolo del nostro Paese, come lo è il Milite Ignoto a cui il Consiglio comunale ha dedicato i giardini di piazzale Penna – osservava Santagati -. Simbolo che Papa Francesco, nostro concittadino onorario, ha proclamato Beato il 25 maggio 2013. Sono quindi fiducioso che l’amministrazione terrà conto anche di questo nella sua decisione».
Oltre a ricevere il plauso di moltissimi cittadini, hanno espresso pieno consenso e dunque aderito all’iniziativa anche Prefettura, Questura, Ufficio Scolastico Provinciale, Procura della Repubblica, Vescovo di Asti, CSV Asti Alessandria, associazione Il Dono del Volo, Osservatorio provinciale antimafia, Caritas, Rete Welcoming Asti, Associazione Libera e molte altre.
Un’interrogazione all’Amministrazione
La proposta di intitolare la palestra a Don Puglisi è un gesto significativo di impegno nella memoria delle vittime della mafia e nella lotta contro ogni forma di violenza e illegalità, specialmente tra le nuove generazioni.
Nonostante siano passati mesi dalla consegna del dossier della petizione alla Commissione Toponomastica, non è ancora pervenuta una risposta da parte dell’Amministrazione.
Una risposta che viene sollecitata tramite un’interpellanza a firma dei consiglieri di minoranza Maria Ferlisi, Mario Malandrone, Gianfranco Miroglio, Mauro Bosia, Vittoria Briccarello, Luciano Sutera, Massimo Cerruti, Michele Miravalle, Roberto Vercelli, Valter Saracco, Paolo Crivelli, Roberto Migliasso. In particolare, i consiglieri chiedono all’Amministrazione “Se non ritenga opportuno manifestare il proprio pensiero in merito a questa proposta in occasione del 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
Simbolo della lotta contro la mafia e ogni forma di violenza
Don Puglisi, figura simbolo nella lotta contro la mafia, dedicò la sua vita alla promozione dei valori di legalità, inclusione dei giovani e contrasto ad ogni forma di violenza. Sacerdote nel quartiere di Brancaccio, a Palermo, ma anche insegnante e operatore sociale, contribuì negli anni ’90 a sottrarre alla mafia i ragazzi di periferia mostrando una vita diversa da quella “proposta” dalla criminalità organizzata. Per questo suo impegno sociale Padre Puglisi fu minacciato più volte, aggredito e infine, la sera del 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, assassinato davanti alla porta di casa. Come emerso durante il processo al suo assassino, Padre Puglisi, appena intuito che stava per essere ucciso, sorrise al suo killer dicendogli: “Me l’aspettavo”. La nuova palestra diventerebbe così un luogo emblematico per trasmettere principi di giustizia, impegno civico e solidarietà.