Asti, frodi informatiche e prelievi fraudolenti da home banking: scoperti tre truffatori

La base gestionale aveva sede a Napoli, mentre i tre venivano sul territorio astigiano per effettuare i prelievi con tecnica cardless

La Polizia di Stato di Asti ha individuato tre trasfertisti napoletani gravemente indiziati di aver commesso frodi informatiche a danno di alcuni clienti della Banca di Asti. I dettagli dell’operazione “Air Jordan 2021” sono stati svelati stamattina in Questura dal dirigente della Squadra Mobile Federico Mastorci e dal capo della sezione della Polizia Postale di Asti.

Tutto è partito a ottobre 2021, un mese in cui vari clienti della Cassa di Risparmio di Asti furono vittime di numerose frodi informatiche perpetrate attraverso la tecnica del “phishing”, anche attraverso SMS, cui seguivano contatti telefonici in cui gli interlocutori si sostituivano agli operatori del numero verde della Banca d’Asti per acquisire i dati di password temporanee di conti correnti, tutti accesi all’istituto di credito “Cassa di Risparmio di Asti”, per poi appropriarsi di parte del denaro contenuto.

Denaro di cui gli indagati si sarebbero impossessati portandosi fisicamente agli sportelli dell’Istituito di credito dislocati in Asti, effettuando prelievi cardless (senza usare la carta) o tentando di effettuare bonifici su conti correnti di soggetti terzi.

Nell’immediatezza dei fatti, gli investigatori si sono adoperati per raccogliere tutti gli elementi utili ad individuare i responsabili degli odiosi delitti in parola.

Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Asti, con il coordinamento della Procura della Repubblica Distrettuale di Torino, hanno scoperto che la base logistica da cui erano partite le frodi informatiche era Napoli, il tutto supportato dalla partenza, sempre dalla città partenopea, di tre ventenni che avrebbero fisicamente effettuato ad Asti alcuni prelievi di tipo cardless allo sportello per un ammontare di 8000 euro, effettuati ai danni di quattro vittime.

Due dei tre ragazzi, tutti napoletani e lì residenti, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora a Napoli, mentre il terzo è indagato a piede libero.

I consigli

Nell’ultimo periodo gli Istituti di credito sono entrati nelle nostre abitudini quotidiane per le operazioni di home banking. E’ importante però non abbassare mai la guardia per proteggere i tuoi dati bancari come il PIN dei canali diretti e delle carte, il numero della tua carta di credito e del tuo cellulare.

Basta prestare alcune attenzioni alle attività online. Prima di tutto, ricordarsi che:

  • gli Istituti di credito non ti contattano mai via telefono, email o sms per chiederti di fornire o confermare i tuoi dati bancari o personali.
  • Le credenziali per l’accesso (Numero Cliente, PIN o OTP) potrebbero essere richieste soltanto nel caso in cui sia tu a contattare la Banca.
  • Diffida sempre di chi lo fa, anche se si tratta di imprese, istituzioni o persone che ti sembrano familiari. Inoltre, ti ricordiamo che gli Istituti di credito non utilizzano WhatsApp per le comunicazioni ai propri clienti.
  • È importante imparare a riconoscere i messaggi autentici dai messaggi fraudolenti. Le banche: non chiedono mai, né tramite posta elettronica, né telefonicamente, né con messaggi sms, le credenziali di accesso al conto e i codici delle carte del cliente. Qualora si ricevano richieste di questo tipo, avvisare la propria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla richiesta ricevuta; non inviano mai e-mail contenenti link se non nell’ambito di un processo avviato dall’utente (es. modifica e-mail personale, aggiornamento documento di riconoscimento). Qualora il cliente ricevesse un messaggio con link dalla banca senza preventiva richiesta da parte sua, occorre avvisare lapropria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla comunicazione ricevuta.
  • I messaggi fraudolenti contengono spesso link malevoli (attraverso cui il computer e/o cellulare vengono violati) o collegamenti per reindirizzare l’utente su siti clone (utilizzati per carpire informazioni personali). Per questo motivo, è fondamentale non cliccare mai su questi link.
  • Nel caso il proprio cellulare non sia più in grado di effettuare/ricevere chiamate, verificarne i motivi contattando il proprio operatore telefonico: si potrebbe essere vittima di una frode effettuata tramite scambio della tua scheda telefonica (ovvero una truffa denominata Sim Swap). Un altro aspetto fondamentale è saper riconoscere i tentativi di truffe informatiche, ecco alcuni esempi di frodi e minacce:
  • PHISHING: è una tipologia di frode online molto frequente, messa in atto da malintenzionati che contattano gli utenti tramite telefonate, e-mail, SMS, WhatsApp, o finte PEC che chiedono di fornire o confermare i dati bancari e personali: al destinatario viene richiesto di fornire o confermare dati come Numero Cliente e PIN dell’account bancario, codici di sicurezza della carta di credito o altre informazioni personali. Una volta acquisiti questi dati, i malintenzionati possono utilizzarli per effettuare operazioni fraudolente.
  • SIM SWAP O SCAMBIO DI SIM: il tuo numero viene trasferito su un’altra sim per appropriarsi dei tuoi dati di accesso bancari ed altro.
  • SITI BANCARI FALSI: tramite una email vieni indirizzato verso un sito fraudolento del tuo Istituto bancario per rubare le tue credenziali e dati bancari.
  • MONEY MULING: con una proposta di lavoro online, via email o di persona il tuo conto corrente diventa canale di riciclo di denaro illecito.
  • TRUFFE SUL TRADING: tramite una telefonata ricevi ottime proposte di investimento… peccato però che le chiamate arrivano dai truffatori.
  • CARTE DI CREDITO E ACQUISTI ONLINE: basta un’email, una telefonata o un sito e[1]commerce falso per effettuare acquisti non voluti
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