ASTI – Alle prime luci dell’alba del 13 settembre era scoppiato un incendio in un appartamento di un palazzo fra via Baudoin e via Ratti.
Dai primi accertamenti appariva che con ogni probabilità l’origine dell’incendio fosse dolosa, pertanto, personale della locale Squadra Mobile e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Asti, unitamente ai Vigili del Fuoco del Nucleo Investigativo di Torino, che con un consulente tecnico nominato dalla Procura hanno immediatamente compiuto il sopralluogo teso alle verifiche indiziarie e a quelle di sicurezza e di agibilità, avviavano una fitta attività d’indagine.
Veniva sentita l’inquilina dell’appartamento interessato, nonché figlia della proprietaria, una donna di ventotto anni di origini astigiane, che denunciava le condotte di un uomo con il quale si stava frequentando da qualche mese, anch’egli astigiano di trentasei anni. Quest’ultimo non accettando la fine della relazione sentimentale aveva iniziato a molestarla, percuoterla e picchiarla ripetutamente cagionandole uno stato di ansia e agitazione, confermato poi anche da alcuni comportamenti della donna e da evidenze probatorie raccolte dagli operatori.
Nelle ore precedenti a quelle dell’incendio, i due giovani sarebbero stati all’interno dell’immobile, dove avrebbero litigato violentemente e la donna spaventata si sarebbe allontanata frettolosamente lasciando all’interno l’uomo. Dopo qualche ora le Forze dell’Ordine intervenivano perché l’appartamento era stato distrutto dalle fiamme.
Gli investigatori dalla Squadra Mobile unitamente alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Asti, coordinandosi e cooperando costantemente, hanno mantenuto un contatto diretto con la vittima e con tutte le persone coinvolte e hanno raccolto elementi probatori tali da far emergere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, sia in relazione alle condotte persecutorie ai danni della donna sia relativamente all’incendio dell’appartamento. Inoltre la pericolosità delle condotte contestate e il pericolo di reiterazione delle stesse, ha portato la Procura della Repubblica di Asti a formulare la richiesta di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, poi avallata dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Asti.
Nella mattinata di sabato scorso 7 ottobre, gli operatori della locale Squadra Mobile e della Sezione di Polizia Giudiziaria hanno intercettato l’uomo alla stazione ferroviaria e lo hanno portato alla Casa di Reclusione di Quarto.
L’indagine prosegue.